«Si apre una nuova frontiera per il mondo agricolo». È con
queste parole che il vicepresidente della commissione Agricoltura della Camera
(e primo firmatario) Massimo Fiorio ha annunciato stamani l’approvazione
definitiva della legge sull’agricoltura sociale che un mese fa aveva incassato
l’ok del Senato. Dopo il via libera definitivo al ddl di riforma della pubblica
amministrazione, il Governo approva un provvedimento che apre nuovi scenari.
«Dotare l’Italia nell’anno di Expo di una legge sull’agricoltura sociale non è
solo una buona notizia, è una grande opportunità» commenta soddisfatto il
ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. «Dopo anni di attesa
abbiamo finalmente dato il giusto riconoscimento a quanti, con passione e
professionalità, hanno saputo coniugare l’imprenditorialità agricola con la
responsabilità sociale» ha detto Andrea Olivero, viceministro delle politiche
agricole alimentari e forestali, che non risparmia i ringraziamenti. La sua
riconoscenza va soprattutto agli imprenditori di agricoltura sociale «che hanno
aperto la strada a un nuovo modo di concepire il lavoro agricolo». Tra le
principali novità della nuova legge c’è l’introduzione della definizione di
“agricoltura sociale”. In questo ambito si prevede l’inserimento
socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati,
prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso
l’uso di risorse dell’agricoltura, prestazioni e servizi terapeutici (anche
attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante), iniziative di
educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità. «Tanti
modi per concepire la multifunzionalità anche in ambito sociale» aggiunge il
viceministro Olivero. «Sono certo che questa legge aiuterà l’intero comparto
agricolo a crescere nella sostenibilità economica, ambientale e soprattutto
sociale». La legge sull’agricoltura sociale era molto attesa dalle Regioni –
soprattutto ora che siamo alla vigilia dell’approvazione dei piani di sviluppo
rurali – che possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità
delle imprese agricole. Ma non è tutto: le istituzioni pubbliche che gestiscono
mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per
l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti
agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. Infine viene istituito
l’Osservatorio sull’agricoltura sociale.
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