I più gravi problemi sono segnalati per aziende del comune
di Firenze, ma anche nei comuni di Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli
Il tornado che si è abbattuto su Firenze nella serata del
primo agosto ha devastato anche aziende agricole con danni fino al 100% delle
produzioni ortofrutticole e capannoni distrutti ma anche serre, magazzini e
annessi agricoli. Lo afferma la Cia i cui tecnici stimano in oltre un milione
di euro i danni. I più gravi problemi sono segnalati per aziende del comune di
Firenze, ma anche nei comuni di Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli. Per
alcune imprese i danni toccano i 150mila euro.
L’allarme della Cia
«Come accade ormai di frequente - commenta Filippo
Legnaioli, presidente Area metropolitana Cia Firenze e Prato e vicepresidente
Cia Toscana - questi fenomeni come la tromba d’aria dei giorni scorsi,
colpiscono una zona circoscritta e in quel punto ci sono danni molto gravi per
le aziende. È urgente modificare anche gli strumenti di risarcimento che oggi
abbiamo a disposizione. La Cia Toscana chiederà l’attivazione dello stato di
calamità ma soprattutto chiediamo il ristorno del 100% dei danni».
Cinquecento interventi dei vigili del fuoco
Sono oltre 500 gli interventi effettuati dai Vigili del
Fuoco di Firenze e ne rimangono in lista d’attesa poco più di un centinaio, con
170 uomini all’opera. I pompieri al momento sono in azione anche su Lungarno
Colombo, dove il 90 per cento degli alberi è caduto o è rimasto danneggiato,
per consentirne la riapertura al traffico. Il servizio Protezione civile della
Città metropolitana di Firenze ha messo in azione 50 squadre fino alla chiusura
delle criticità. Ringraziamenti a volontari, Protezione civile, Vigili del
Fuoco, Vigili Urbani e tutti coloro che sono intervenuti arrivano dal Pd
cittadini, che ringrazia anche il sindaco Dario Nardella e l’amministrazione
comunale, auspicando che «dopo una disgrazia del genere non ci si soffermi
sulle inutili polemiche», per il fatto che lo stesso Nardella si trovasse
all’estero in occasione del primo vertice dell’Unità di crisi sabato sera, «ma
che ci si possa rimboccare le maniche per aiutare le persone maggiormente
colpite e i luoghi distrutti della nostra città»
Nessun commento:
Posta un commento