«Come associazione di categoria sia delle imprese
agromeccaniche che di quelle agricole vorremmo tranquillizzare gli agricoltori
sulla revisione delle macchine agricole, che avrà una gradualità tale da non
costituire un aggravio di costi eccessivo per il settore, soprattutto per le
tempistiche. Purtroppo, però, e questo è l’elemento maggiormente preoccupante,
il vero nodo è legato all’inutilità del decreto, che non compie alcun passo in
avanti sul fronte della sicurezza del lavoro». Così Leonardo Bolis, presidente
di Confai, interviene per sopire gli allarmismi sollevati da alcune
associazioni. «Non vogliamo assolutamente difendere una norma che abbiamo
sempre criticato in quanto connessa solamente a un aumento di costi e di
pratiche burocratiche per le aziende agricole e agromeccaniche – afferma Bolis
– ma non possiamo non contrastare il messaggio di un sindacato che con ogni
probabilità ha frainteso i tempi tecnici della revisione». Confai ricorda
infatti a tutti i proprietari di trattrici e mezzi agricoli che il decreto
revisione macchine agricole stabilisce, nell’ipotesi più “urgente”, che entro
il 31 dicembre 2017 siano soggetti a revisione i trattori agricoli, le macchine
agricole operatrici e i rimorchi agricoli immatricolati entro il 1973.
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