La Commissione Ue ha bloccato, per ora, la fusione tra le
società Bayer e Monsanto per dare il via a un’indagine approfondita
sull’operazione. Le autorità garanti della concorrenza temono, dopo un primo
esame del progetto, che il colosso che nascerebbe dalla fusione potrebbe
limitare la concorrenza nei settori delle sementi, dei pesticidi e dei tratti
agronomici (la fertilizzazione biotecnologica dei terreni).
Secondo il primo esame dell’Antitrust dell’Unione europea la
fusione Bayer-Monsanto darebbe vita alla società integrata più grande del mondo
di pesticidi e sementi, mettendo insieme due concorrenti già alla guida dei
settori degli erbicidi non selettivi, sementi e tratti agronomici, oltre
all’agricoltura digitale. Inoltre l’operazione avverrebbe in un contesto
industriale dove sono già molte le concentrazioni globali, dopo le fusioni tra
Dow e Dupont e ChemChina e Syngenta. La Commissione ha quindi “preoccupazioni
preliminari” che l’operazione “possa ridurre la concorrenza in una serie di
diversi mercati che porterebbero a prezzi più alti, qualità inferiore, meno
scelta e meno innovazione”.
Gli impegni e i chiarimenti presentati da Bayer e Monsanto
il 31 luglio alla Commissione per rispondere alle preoccupazioni preliminari
sono stati ritenuti insufficienti. Bruxelles vuole anche capire bene se
l’accesso di agricoltori e distributori ai concorrenti del futuro colosso
dell’agrochimica diventerà più difficile dopo la fusione, se questo dovesse
legare le vendite delle sementi ai pesticidi. La Commissione Ue ha tempo fino
all’8 gennaio 2018 per prendere una decisione finale sulla fusione.
Fonte: Eunews
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