L'agricoltura è l'unico settore a fare registrare un calo
del valore aggiunto a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti
nelle campagne con il susseguirsi di violenti nubifragi che a macchia di
leopardo hanno colpito un territorio devastato dal caldo e dalla siccità con
danni stimati superiori ai 2 miliardi di euro nel 2017". E' quanto emerge
da una analisi della Coldiretti realizzata in occasione dei dati Istat sul Pil
relativi al secondo trimestre.
"La mancanza di acqua - sottolinea la Coldiretti - ha
colpito tutte le produzioni, dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali, ma
anche i vigneti e gli uliveti ed il fieno per l'alimentazione degli animali per
la produzione di latte. In questa situazione nelle campagne è crisi per la
frutta estiva con le quotazioni che non coprono i costi di produzione e fanno
chiudere le aziende. I prezzi rispetto allo scorso anno sono in calo dal 20%
per le pesche al 34% per i cocomeri, dal 44% per i meloni al 45% per i
cavolfiori secondo elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati Ismea".
L'organizzazione agricola denuncia una "situazione drammatica", con
"la forbice dei prezzi tra produzione e consumo che si è allargata per
pratiche commerciali sleali lungo la filiera".
Secondo Coldiretti occorre "estendere al più presto
l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in
conserve e succhi per evitare che venga spacciata come Made in Italy quella
importata dall'estero, ed aumentare i controlli sull'ortofrutta fresca di
importazione, spesso etichettata e venduta per nazionale". "Serve un
impegno di filiera per salvare il frutteto italiano che - conclude la
Coldiretti - si è ridotto di un terzo (-33 per cento) negli ultimi quindici
anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante con il rischio
rischiano di far perdere all'Italia il primato europeo nella produzione di una
delle componenti base della dieta mediterranea".
Fonte: Ansa.it
Nessun commento:
Posta un commento