Il Cdm ha approvato lo schema di disegno di legge di delegazione
europea che contiene la delega per la reintroduzione nel nostro ordinamento
dell'indicazione obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione o
confezionamento per i prodotti alimentari e per l'adeguamento della normativa
nazionale alle disposizioni del regolamento Ue sull'etichettatura. Lo rende
noto il Ministero delle politiche agricole. L'obbligo di indicazione riguarderà
gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. Allo stesso
tempo partirà a breve la notifica della norma alle autorità europee per la
preventiva autorizzazione. L'Italia insisterà sulla legittimità dell'intervento
in applicazione di quanto previsto dall'articolo 38 del regolamento n.
1169/2011, motivandola in particolare con ragioni di più efficace tutela della
salute dei consumatori. "Quello di oggi - ha dichiarato il ministro
Maurizio Martina - è un passo importante che conferma la volontà del Governo di
dare indicazioni chiare e trasparenti al consumatore sullo stabilimento di
produzione degli alimenti. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che
hanno chiesto questa norma e hanno continuato in questi mesi a dichiarare lo
stabilimento di produzione nelle loro etichette. Non ci fermiamo qui, porteremo
avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l'etichettatura sia sempre
più completa, a partire dall'indicazione dell'origine degli alimenti. Per noi
si tratta di un punto cruciale, perché la valorizzazione della distintività del
modello agroalimentare italiano passa anche da qui. Lo scorso anno per la prima
volta il Governo ha chiamato i cittadini a esprimersi ufficialmente su questa
materia, attraverso una consultazione pubblica online. Il 90% dei 26 mila
italiani che hanno risposto ha detto che vuole leggere la provenienza
chiaramente indicata sui prodotti che consuma". Il CdM ha anche approvato,
in esame preliminare, un decreto legislativo recante disposizioni sanzionatorie
per la violazione del regolamento (UE) n. 29/2012 della commissione, del 13
gennaio 2012, relativo alle norme di commercializzazione dell'olio d'oliva e
del regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli
d'oliva e degli oli di sansa d'oliva, nonché ai metodi ad essi attinenti. Nello
specifico con l'intervento, che si affianca a quello già realizzato con la
legge 9 del 14 gennaio 2013, sono state inserite le sanzioni riguardanti
l'indicazione obbligatoria dell'origine, nonché quelle relative alla
leggibilità delle informazioni in etichetta (origine e denominazione di
vendita).
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