Aumenta l'export delle imprese italiane di ortofrutta: nel
2015 ha raggiunto oltre 4 milioni di tonnellate, per un controvalore di 4,54
miliardi di euro, con un incremento del 10,9% rispetto al 2014 e una crescita
in volumi del 3,4%. Ma anche le importazioni sono aumentate, sfiorando 3,5
milioni di tonnellate, con un incremento del 18,6% che ha determinato una
caduta del saldo attivo commerciale del 17,8%, attestatosi a poco più di 715
milioni di euro. Questi i numeri diffusi da Marco Salvi, presidente di
Fruitimprese - l'Associazione Imprese Ortofrutticole, rappresentativa delle
imprese di produzione, commercializzazione, esportazione ed importazione dei
prodotti ortofrutticoli- in occasione di un convegno a Roma. "Il dato
relativo all'export è particolarmente positivo - osserva Salvi - se si
considerano alcuni fattori che hanno condizionato negativamente lo scenario
internazionale, come l'embargo russo, l'instabilità nella regioni del Nord
Africa e Medio Oriente e l'incertezza economica in Cina e in Estremo Oriente.
Le imprese del settore, in particolare le associate a Fruitimprese, hanno
dimostrato vivacità e competitività". "Le nostre aziende - continua
Salvi - devono affrontare i mercati in modo nuovo e, aggregate e organizzate,
devono mantenere un ruolo centrale quali attori principali del processo di
potenziamento dell'attività di internazionalizzazione.
Tuttavia è prioritario poter contare sull'attività di
accompagnamento e tutoraggio delle istituzioni. Ribadiamo quindi con forza la
revisione dell'attività della cabina di regia per l'export, affinché veda al
suo interno la presenza diretta delle imprese esportatrici abituate a
confrontarsi giornalmente con il mercato. Ribadiamo anche la necessità ormai
non più rinviabile di un'unica regia della gestione comunitaria degli accordi
bilaterali per l'export nei Paesi terzi".
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