Le proprietà salutistiche dell’extravergine sono chiaramente
riconosciute dal mondo scientifico. Uno dei primi studi che ha richiamato
l’attenzione su questo prezioso alimento è stato condotto negli anni ‘60 da
Ancel Keys che ha focalizzato l’attenzione sulla dieta mediterranea dimostrando
che le popolazioni italiane e greche avevano un più basso livello di mortalità
e una ridotta incidenza di malattie cancerogene e cardiovascolari rispetto ad
altre popolazioni. Questo studio è diventato un importante punto di riferimento
in quanto aveva preso in considerazione 12mila soggetti di diversi continenti
(America, Europa e Asia). Dalla ricerca è emerso che la dieta mediterranea era
caratterizzata dal consumo di cereali, vegetali, legumi, frutta e acidi grassi
monoinsaturi (derivanti soprattutto dal consumo di olio prodotto dall’oliva)
nonché da un moderato consumo di carni rosse, prodotti di pollo e di acidi grassi
saturi e di una moderata assunzione di pesce, latte e prodotti lattiero caseari
così come un regolare ma moderato consumo di vino.
Le conclusioni complessive dei diversi studi hanno
confermato che l’adozione di questo regime alimentare riduce il rischio di
soffrire di alcune patologie come malattie cardiovascolari e cerebrovascolari,
diabete mellito, sindrome metaboliche, alcune forme tumorali, e malattie
neurodegenerative.
In tutti i lavori di ricerca si è sempre fatto riferimento
all’olio extravergine di oliva come sostanza grassa della dieta mediterranea.
Da qui, la grande quantità di studi e ricerche scientifiche
che avevano l’obiettivo di analizzare la composizione dell’olio extravergine di
oliva hanno messo in mostra la presenza di numerosi componenti bioattivi.
Infatti, il peculiare processo di produzione garantisce la
conservazione nell’olio di diversi microcomponenti che in altre matrici
lipidiche vengono perse per via del processo di trasformazione a volte poco
attento alla conservazione della materia prima e dal successivo processo di
raffinazione.
In grande quantità
Un interessante articolo pubblicato da Cristina De la Puerta
dell’Università di Siviglia ha messo in luce la presenza di melatonina
nell’extravergine in quantità più elevata rispetto ad altri oli. Come noto, la
melatonina è una molecola prodotta nell’organismo umano dalla ghiandola pineale
(o epifisi) che si trova alla base del cervello. Agisce sull’ipotalamo ed ha,
tra le altre, la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. Oltre che
dall’organismo umano la melatonina è prodotta anche da animali, insetti,
piante, funghi e procarioti.
La quantità di melatonina rilasciata durante la notte varia
da individuo ad individuo ed è legata anche all’età. I ricercatori hanno
evidenziato inoltre che tale molecola è anche un antiossidante ed un
immunoregolatore. La professoressa De la Puerta ed i suoi collaboratori hanno
messo a punto un metodo per analizzare il contenuto di questa molecola negli
oli e poi hanno analizzato diversi oli extravergini di oliva per confrontarli
con l’olio d’oliva raffinato e con quello di girasole.
I ricercatori hanno trovato che il contenuto di melatonina
in alcuni oli extravergini Dop spagnoli e un Igp toscano era più elevato (circa
il doppio) rispetto agli oli d’oliva raffinati e all’olio di girasole (vedi
figura).
In particolare soltanto l’olio Dop Bajo Aragón aveva
mostrato valori di melatonina comparabili con quelli più bassi ritrovati negli
oli raffinati. Tra i prodotti vegetali è da rimarcare che elevati contenuti di
melatonina si trovano in prodotti cinesi a base di erbe e nella Portulaca
oleracea nota anche per l’alto contenuto di acido alfa-linolenico.
Chiaramente è importante ricordare che l’extravergine, a
differenza degli oli raffinati, contiene anche altre molecole bioattive e che
recenti studi hanno dimostrato che la combinazione di sostanze che esercitano
funzioni benefiche per l’organismo possono avere una maggiore azione per via
dell’effetto sinergico determinato dall’assunzione congiunta.
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