Il GAL Murgia Più ha realizzato uno studio sul sistema
didattico nel territorio di competenza, analizzando con particolare attenzione
le masserie didattiche.
Le masserie didattiche hanno l’importante ruolo di
avvicinare le giovani generazioni (ma anche gli adulti) al mondo rurale che dal
dopoguerra in poi è stato quasi dimenticato.
Le stesse propongono percorsi mirati ad avvicinare i ragazzi
alle filiere più importanti (vino, olio, pane, latte) ma anche al rispetto
dell’ambiente (attraverso percorsi sulle energie alternative) e del bosco.
Il sistema si sta sempre di più affermando, le scuole
partecipano attivamente alle iniziative proposte dalle masserie e anche i
genitori preferiscono passare la domenica o i giorni festivi in masseria
piuttosto che a casa davanti alla TV.
Cosa può essere ancora migliorato?
Il territorio della Murgia è caratterizzato dalla presenza
della “Gentile di Puglia”, una razza ovina autoctona che produce attualmente
latte e carne, ma un tempo era utilizzata per la lana da cui si ottenevano dei
maglioni molto caldi che permettevano ai pastori del luogo di proteggersi dal
freddo avvolte molto rigido. Oggi le bambine non sanno più lavorare “ai ferri”
e questo lavoro si sta andando via via perdendosi. Le fattorie che possiedono
ovini potrebbero inserire il percorso di trasformazione della lana. Altro
percorso interessante che applica questa fattoria è la “Farmacia rurale” che
permette di far conoscere quali sono i rimedi naturali per curare delle lievi
malattie o come prevenirle e come cercare
o produrre le erbe naturali che possiedono proprietà curative.
Spesso si parla di
cambiamenti climatici ed adeguamento dell’ambiente circostante agli stessi, i
bambini potrebbero essere molto stimolati da questo tipo di percorso, imparando
sin da piccoli a rispettare l’ambiente ed a conoscere le conseguenze di uno
stile di vita poco compatibile. È
importante, inoltre, far crescere la sensibilità sul tema della siccità e del
razionale uso dell’acqua, attraverso percorsi sul ciclo di vita dell’acqua e
sulle possibili conseguenze dovute allo spreco della risorsa idrica.
Oggi giorno molte città hanno attivato la raccolta
differenziata dividendo l’ “umido” dall’ “indifferenziato”, questo processo
permette di ottenere il compost, un ammendante organico utilissimo per
ripristinare le caratteristiche fisiche del suolo. Far conoscere ai bambini
come avviene questo processo e perché è utile sensibilizzerà i bambini all’adozione
della raccolta differenziata anche fuori casa.
Il tema ambientale deve quindi divenire un percorso quasi
obbligatorio. Un altro percorso interessante potrebbe essere il riciclo dei
materiali che da un lato promuove la riduzione dell’inquinamento e dall’altra
favorisce la fantasia dei più piccoli su come riutilizzare un prodotto (ciò che
prima era un barattolo può divenire un vaso per i fiori o un contenitore per le
matite). La campagna non è solo un luogo in cui si produce o si può ammirare
l’ambiente circostante, ma è un luogo che può stimolare la creatività, la
realizzazione di corsi di fotografia e di teatro potrebbe far crescere la
creatività dei bambini.
Lo studio ha inoltre analizzato le possibilità di
finanziamento nel periodo 2014- 2020 per gli enti che si occupano di formazione
e delle indicazioni tecnico pratiche che il territorio potrà seguire nel
prossimo futuro.
Il risultato dell’indagine sarà presentato lunedì 19 ottobre
a Ruvo di Puglia.
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