L’approvazione dei Psr italiani procede con lentezza; a
settembre 2015 sono stati approvati 12 Psr sui 23 previsti (fig. 1). L’ultimo
Psr approvato è quello della Regione Friuli Venezia Giulia.
Nel frattempo, alcune Regioni hanno emanato i primi bandi
della nuova programmazione 2014-2020.
Un’Italia con velocità molto diverse. Alcune Regioni, in
prevalenza del Sud Italia, sono alle prese con la conclusione dei pagamenti dei
Psr 2007-2013; altre Regioni sono concentrate sui nuovi bandi 2014-2020.
In Italia 23 Psr
La programmazione 2014-2020 vede la coesistenza di 2 Psrn
(nazionali), insieme ai tradizionali 19 Psr regionali e ai 2 Psr delle province
Autonome di Trento e Bolzano, per un totale di 23 PSR.
I PSRN (nazionali) sono due, uno relativo alla “Rete rurale
nazionale” e un altro che riguarda tre misure:
– gestione rischio;
– biodiversità
animale;
– infrastrutture
irrigue.
La Regione italiana con maggiore dotazione finanziaria è la
Sicilia con 2,2 miliardi di euro; a seguire la Campania con 1,8 miliardi di
euro e la Puglia con 1,6 miliardi di euro (tab. 1).
Psr italiani in ritardo
L’approvazione di soli 12 Psr italiani, alla data del 25
settembre 2015, evidenzia il grave ritardo della politica di sviluppo rurale
2014-2020 (tab. 2).
Molte Regioni italiane hanno evidenziato numerose difficoltà
nella redazione dei Psr, anche per la concomitanza del periodo elettorale che ha
interessato la maggior parte delle Amministrazioni regionali nel 2014 e 2015.
In base allo stato attuale del negoziato, l’approvazione dei
Psr di tutte le Regioni italiane richiederà tutto il 2015.
Appena giunta l’approvazione del proprio Psr, ogni Regione
dovrà procedere all’istituzione del nuovo comitato di sorveglianza e
all’individuazione dei criteri di selezione delle misure; solo dopo queste
procedure si potrà procedere alla pubblicazione dei bandi.
Psr importante per ogni agricoltore
I prossimi mesi saranno decisivi per la programmazione dello
sviluppo rurale 2014-2020. Entro il dicembre 2015, ben 11 Psr italiani dovranno
essere negoziati e approvati con la Commissione europea.
Il Psr è un importantissimo strumento di programmazione che
tutti gli agricoltori devono conoscere per cogliere le opportunità di sostegno
allo sviluppo delle proprie imprese e dei propri territori.
Il testo del Psr è facilmente reperibile sui siti web delle
varie Regioni italiane; non bisogna spaventarsi dalla mole del documento (circa
1.000 pagine). L’agricoltore deve investire un po’ di tempo nella conoscenza
del proprio Psr regionale e, possibilmente, anche dei due Psrn (nazionali).
Anche le Amministrazioni pubbliche devono impegnarsi
maggiormente nell’utilizzo dei fondi con criteri di efficienza ed efficacia;
purtroppo l’incapacità amministrativa di molte Regioni sono un vero ostacolo
per l’agricoltura italiana e per i territori rurali.
In ritardo anche la vecchia programmazione 2007-2013
L’Italia evidenzia una serie di difficoltà nella
programmazione e gestione della politica di sviluppo rurale, che è evidente
anche dai gravissimi ritardi nella spesa dei Psr 2007-2013 (soprattutto nelle
Regioni del Sud).
Con molta probabilità, l’Italia non sarà in grado di
utilizzare tutte le risorse della vecchia programmazione e quella nuova non
parte certamente nei tempi.
Dall’inizio della programmazione 2007-2013 (1 gennaio 2007)
al 31 agosto 2015 sono stati erogati 7.775 milioni di euro di contributi
comunitari (pari a 15.374 milioni di euro di spesa pubblica).
Al 31 agosto 2015, l’avanzamento complessivo della spesa
risulta pari a 87,05%.
Entro il 31 dicembre 2015 rimangono da liquidare risorse per
1.210 milioni di euro, di cui 714 milioni di euro nelle regioni “convergenza” e
489 milioni di euro nelle regioni “competitività” (Puglia, Campania, Calabria,
Sicilia).
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