L'Aula della Camera ha dato all'unanimità il sì definitivo
alla legge che tutela e valorizza la biodiversità agraria e alimentare, per
fermarne la progressiva perdita e per investire sulle varietà' e le razze
locali.
La legge prevede un'Anagrafe Nazionale della biodiversità
presso il ministero delle politiche Agricole, una Rete Nazionale della
biodiversità, coordinata dal Dicastero agricolo, d'intesa con le Regioni e le
Province autonome di Trento e di Bolzano, un Portale Nazionale, con il compito
anche di costituire un sistema di banche dati interconnesse e un Comitato per
coordinare i diversi livelli di governo.
"L'approvazione all'unanimità della legge sulla
biodiversità conferma l'importanza cruciale dell'agricoltura per un Paese come
il nostro, che vanta un patrimonio unico per biodiversità, che dobbiamo
salvaguardare e promuovere in tutta la sua specificità", commenta il
ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.
"Approvando questa legge - commenta il deputato del Pd
Susanna Cenni, prima firmataria della legge - facciamo la nostra parte,
costruendo un sistema di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e
alimentare, sostenendo il lavoro degli agricoltori e la ricerca, suggerendo
strumenti per costruire sistemi economici locali partecipati dalle comunità.
Una risposta alla Carta di Milano che ci chiede di salvaguardare il futuro del
pianeta".
L'Italia può contare su 504 varietà iscritte al registro
viti, contro le 278 dei cugini francesi, e su 533 varietà di olive, contro le
70 spagnole - sottolinea Coldiretti, per la quale la legge "tutela il
primato dell'Italia". Inoltre, osserva l'organizzazione agricola, sono
state salvate da estinzione 130 razze allevate, tra le quali 38 razze di
pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e
7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale dell'ultima programmazione.
Anche la Cia-Confederazione italiana agricoltori esprime soddisfazione e
sottolinea di credere "molto nelle possibilità di questa legge, che
finalmente definisce un quadro normativo unico, prevedendo misure fondamentali
per la difesa e la valorizzazione della biodiversità".
"Solo preservando la biodiversità che ci circonda
potremo davvero nutrire il pianeta", sottolinea Piero Sardo, presidente
della Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Su posizioni critiche i deputati del Movimento 5 stelle in
Commissione Agricoltura, per i quali sono "inutili le nuove strutture
istituite, che rischiano di diventare un nuovo 'poltronificio'. Più efficace
invece sarebbe stato - osservano i pentastellati - puntare su una ricognizione
delle banche del germoplasma, per valutarne le necessità e provvedere alle loro
spese vive (celle frigo, corrente elettrica per la conservazione delle specie
ecc.), stanziando più risorse economiche e dando più spazio alla ricerca
scientifica. (ANSA).
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