La Legge di Stabilità, presentata nei giorni scorsi,
contiene naturalmente alcuni provvedimenti di interesse diretto per il settore
agricolo. Anzi, a detta del Ministro Maurizio Martina rappresenta una delle
Finanziarie ‘più agricole’ degli ultimi anni. “Abbiamo lavorato –dice il
Ministro- per tutelare il reddito delle
imprese con sostegni concreti e immediati a partire dall’eliminazione dell’Irap
e dell’Imu sui terreni. Meno tasse e più semplificazione e investimenti per
sostenere un settore strategico anche per la lotta alla disoccupazione. Le
misure messe a punto ci consentono di investire oltre 800 milioni di euro,
segnando così una delle azioni più forti che si siano mai fatte negli anni a
sostegno del settore primario“. Questi, nel dettaglio, i punti di maggiore
novità contenuti nella Legge.
Irap e Imu sui terreni vengono cancellate. Secondo i conti
del Mipaaf, si mettono a disposizione in questo modo circa 600 milioni di euro
che le aziende potranno reinvestire in politiche per la competitività sui
mercati e per l’occupazione. I tecnici del Ministero arrivano a portare esempi
concreti: per un’azienda di produzione di latte in Lombardia, con un fatturato
da 400 mila euro, si parla di 3100 euro di taglio Irap1.800 euro di taglio Imu,
oltre a 5.600 euro di aumento compensazione IVA, per un totale di 10.500 euro
di tasse in meno. Risparmio da 8.800 euro, invece, per un’impresa vitivinicola
da 12 ettari in Abruzzo, grazie all’eliminazione dell’Irap che costava 4.660 euro
e dell’Imu che pesava per 4.220 euro. Anche al Sud l’intervento è molto
consistente: per un’azienda agrumicola siciliana di 14 ettari, infatti, ci
saranno oltre 12.200 euro di tasse in meno (5.386 euro di Irap e 6.858 euro di
Imu).
Fondi per calamità e acquisto macchine. Tra le altre misure
previste, il finanziamento di 140 milioni di euro per un fondo di assicurazione
contro le calamità naturali di eccezionale avversità, attraverso un programma
biennale. Inoltre, 45 milioni di euro vengono destinati a un fondo per il
rinnovo delle macchine agricole, puntando su tecnologie nuove, sicure e
sostenibili. Il fondo, creato presso l’Inail, servirà a finanziare gli
investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o
trattori agricoli e forestali. La misura ha l’obiettivo di favorire
l’innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori,
l’abbattimento delle emissioni inquinanti e l’aumento dell’efficienza delle
prestazioni. Per il settore zootecnico, è confermato l’intervento previsto nel
Piano Latte, con l’aumento della compensazione Iva da 8,8% a 10% per i
produttori di latte fresco. Il risparmio fiscale conseguente per le aziende del
settore vale circa 0,5 centesimi di euro per litro venduto.
Riordino amministrativo. Infine, proseguono gli interventi
di riordino amministrativo degli Enti legati al Ministero. Dopo l’accorpamento
di Cra e Inea nel nuovo CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in
agricoltura), per aumentare l’efficienza dell’amministrazione e favorire
l’accesso al credito delle imprese agricole, la Legge di Stabilità prevede che
l’Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per
l’Agroalimentare (SGFA) vengano incorporati nell’Istituto di servizi per il
mercato agricolo alimentare (ISMEA).
Voci positive. Tra le reazioni positive nel mondo agricolo,
si segnala quella di Coldiretti, che in particolare si concentra sul rispetto
dell’impegno sul taglio di Imu e Irap. “Un’operazione –ha detto il presidente
Roberto Moncalvo – che non comporta per
il settore un aggravio dei costi di produzione su voci importanti, come il
gasolio agricolo agevolato, che invece era stato pesantemente ridimensionato
negli ultimi anni. La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese
agricole professionali di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati
all’innovazione e alla crescita dell’occupazione, in un settore particolarmente
dinamico come l’agroalimentare Made in Italy”.
“Da tempo aspettavamo un segnale così deciso da parte del
governo nei confronti del settore agricolo”. Questo il primo commento di
Agrinsieme ai provvedimenti per l’agricoltura contenuti nel disegno di Legge di
Stabilità approvato dal Consiglio dei Ministri. Riservandosi una lettura più
approfondita della manovra, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri
e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, accoglie con favore l’abolizione
dell’Irap e dell’Imu sui terreni agricoli, una tassa da sempre ritenuta iniqua,
così come le misure per la sburocratizzazione, che vanno nella direzione da
tempo auspicata.“Questi provvedimenti – aggiunge Agrinsieme – consentiranno
alle imprese agricole di ripartire con nuovi investimenti nella direzione dello
sviluppo e di una maggiore competitività
del settore”.
Dissenso. Non mancano, però, le voci dissonanti. “Con la
legge di stabilità– sottolinea Rocco Tiso Presidente della Confeuro –sono
andate perse le agevolazioni fiscali. Tale legge, infatti, ha cancellato la
possibilità per le società a responsabilità limitata, in accomandita semplice e
in nome collettivo e cooperative, che svolgono esclusivamente attività
agricola, di optare per la tassazione su base catastale. L’agevolazione
fiscale, in vigore dal 2007, era stata introdotta per rafforzare la
competitività del sistema imprenditoriale agricolo e avvicinare le aziende
italiane alla media europea. Le due misure avevano dato contenuto fiscale alla
riforma dell’agricoltura che puntava dritto sulle forme più evolute di
aggregazione per vincere le nuove sfide dell’agricoltura globale. Scatta,
inoltre, la rivalutazione del 15% per i redditi agrari e dominicali, ma con uno
sconto che porta al 5% il maggior onere per i terreni, anche non coltivati,
posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli
professionali iscritti nella previdenza agricola. Anche se non c’è stato il
boom previsto il processo di cambiamento si era comunque avviato. Crescita che
con questa legge è stata interrotta almeno secondo molti addetti del settore
agricolo”.
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