C’è un settore che, stando alle recenti rilevazioni, ha
fatto registrare un incoraggiante aumento del numero degli occupati. Si tratta
dell’agricoltura che, dall’inizio del 2015, ha attratto a sé una quota
importante di giovani under 35: il 12% in più rispetto all’anno precedente. Un
aumento record, che la Coldiretti ha segnalato con grande soddisfazione
aggiungendo che la percentuale delle persone che hanno trovato lavoro nel
settore agricolo, in questi primi mesi del 2015, è aumentata del 6,2%. In
controtendenza con le flessioni registrate – ahinoi – in quasi tutti gli altri
comparti produttivi.
Sempre più giovani sembrerebbero, dunque, orientati ad
avvicinarsi alla terra, se è vero – come è vero – che il 68% di loro
(praticamente più di 2 su 3) ha dichiarato, in un sondaggio confezionato da
Coldiretti/Ixè, di sognare di lavorare in campagna. Soprattutto in estate,
quando è possibile prendere parte a veri e propri “rituali” bucolici come la
raccolta della frutta o la vendemmia. Quest’anno potrebbero farlo quasi 200
mila giovani, pronti a mettere i libri da parte per “sporcarsi le mani” nei
campi. Ma non solo: il lavoro in agricoltura potrebbe rappresentare un
interessante strumento di integrazione al reddito anche per coloro che giovani
non lo sono più, come i pensionati e i cassintegrati che faticano – esattamente
come molti under 35 – ad arrivare alla fine del mese. Per tutti loro è
prevista, infatti, una remunerazione sotto forma di voucher: buoni lavoro non
soggetti a ritenute fiscali che comprendono la copertura assicurativa e
previdenziale.
Per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di
lavoro, la Coldiretti ha messo a punto “Jobincountry”, una banca dati
(autorizzata dal ministero del Lavoro) delle aziende agricole interessate ad
assumere nuove reclute nei mesi estivi. Un’occasione importante per riscoprire
il rapporto con la terra e per mettere da parte qualcosa che potrà aiutare ad
affrontare, in maniera più serena, i tempi che verranno.
“Nell’agroalimentare in Italia – ha osservato il presidente
della Coldiretti, Roberto Moncalvo – trovano opportunità di occupazione quasi
1,6 milioni di unità lavorative delle quali circa 1,2 milioni in agricoltura e
poco più di 400 mila nell’industria alimentare”. “E’ importante tutelare e
promuovere il lavoro lungo tutta la filiera dove il settore agricolo – ha
rimarcato Moncalvo – rappresenta di gran lunga lo zoccolo duro”.
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