L'agricoltura italiana è sempre più rosa: oggi oltre un
terzo delle imprese agricole è condotto da imprenditrici e da qui al 2020 le
donne saranno alla guida del 40 per cento delle aziende. E' la stima di 'Donne
in Campo - Cia' la principale associazione italiana di imprenditrici e donne
che lavorano nell'agricoltura, che ha tenuto a Expo la sua assemblea annuale.
Le donne sono le maggiori protagoniste del "ritorno
alla terra", come ha sottolineato la presidente nazionale, Mara Longhin,
"sono un caso di resilienza e di resistenza nei territori rurali, ma
soprattutto sono quelle che hanno raccolto per prime e meglio la sfida di dare
un futuro all'agricoltura". In Italia più del 50 per cento degli
agriturismi è condotto da donne, a cui si affiancano gli agri-nido e gli
agri-asilo, le fattorie didattiche e quelle sociali. L'altro elemento
distintivo dell'agricoltura in rosa, sottolinea Donne in Campo, è che le nuove
imprenditrici agricole hanno un titolo di studio mediamente più alto dei
maschi, quindi le aziende in rosa sono dotate di maggior know-how. Sono venti
le storie imprenditoriali di successo al femminile che 'Donne in campo-Cia' ha
premiato nel corso dell'assemblea, giovani imprenditrici provenienti da diverse
regioni italiane. A Expo 'Donne in campo' ha illustrato anche il progetto
vincitore del Concorso sull'imprenditoria femminile lanciato da 'Women for
Expo'. Si tratta di 'AgriCatering' l'offerta di servizio catering a filiera
corta, dove tutto viene dal campo e si valorizzano le piccole produzioni di
eccellenza che rischiano di scomparire. Il progetto è già partito in Toscana e
Basilicata ma lo scopo di 'Donne in campo' è quello di creare una rete
nazionale. L'associazione ha stimato che proiettato su scala nazionale
l'operazione ha un potenziale di 150 milioni di euro l'anno.
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