Per la vendemmia 2016 stime e previsioni
nazionali e transalpine incrociate premiano il Belpaese con 48,5 milioni di
ettolitri contro i 42,9 dei Galli. Per Assoenologi sarà l'anno dei rossi. In
ribasso ancora i consumi.
Roma-
Bookmakers in campo per la vendemmia 2016. La scommessa, come per gli
scorsi anni riguarda, il primato produttivo e il duello con la Francia per la
leadership. Ad oggi le quotazioni, soprattutto per le analisi Coldiretti,
vedono super favorita l’Italia con delle stime dell’organizzazione agricola di
Palazzo Rospigliosi che danno in ribasso i transalpini: la produzione gallica
sarebbe in calo di un 10 per cento secondo rilevazioni del servizio statistico
del ministero agricolo transalpino ed analizzata da Coldiretti. Insomma il
quadro dell’anno in corso pone l’Italia in testa con 48,5 milioni di ettolitri
stimati dall’Ismea contro i 42,9 milioni di ettolitri della Francia (i rivali
di sempre) e i 45 milioni di ettolitri della Spagna. Il risultato di essere i
campioni del mondo per il 2016, anche se non dichiarato, è sostenuto da
Assoenologi che confermano le stime produttive e i calcoli di Coldiretti.
Secondo l’Associazione enologi, enotecnici
italiani la quantità produttiva sarà di poco inferiore al 2015 e stima un
quantitativo compreso tra -5% e uguale rispetto allo scorso anno. Le prime
stime (5 settembre 2016) dicono che quest'anno si produrranno meno di 49
milioni di ettolitri di vino e mosto, a fronte della media quinquennale
(2011/2015) di 44,6 milioni di ettolitri e di quella decennale (2006/2015) di
45,4 milioni di ettolitri. Dall’'elaborazione di Assoenologi si ipotizza
inoltre che la produzione di uva possa oscillare fra i 66 e i 68 milioni di
quintali che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno
tra i 48 e i 49 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo inferiore dell’1%
rispetto a quello dello scorso anno (49,4 milioni di ettolitri di vino) ma
superiore del 10% se riferito alla media quinquennale (2011/2015). Le stime- si
specifica però in una nota-sono valide
sino a fine ottobre, periodo in cui presenteranno i dati definitivi.
Il Veneto, con ben 9,3 milioni di ettolitri,
si conferma la regione italiana più produttiva seguita dalla Puglia (8,7) e
dall’Emilia Romagna (8,1). Le tre regioni insieme nel 2016 produrranno oltre 26
milioni di ettolitri, ossia il 53% di tutto il vino italiano. Nello specifico
L’Emilia Romagna, l’Abruzzo e la Puglia fanno registrare un incremento della
produzione del 10%, segue con +5% il Friuli Venezia Giulia. Per contro la
Sicilia e la Campania produrranno ben il 20% in meno rispetto al 2015, quindi
il Trentino Alto Adige, il Veneto, la Toscana, le Marche, il Lazio/Umbria con
-5%. Solo in Piemonte e in Sardegna si stima una produzione pressoché uguale a
quella della scorsa campagna. I consumi, secondo Assoenologi, a fine 2016 scenderanno
sotto i 36 litri pro-capite, contro i 45 del 2007.
Infine Il millesimo 2016 è stimato da
Assoenologi qualitativamente ottimo con alcune punte di eccellente, in
particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno
vendemmiate a fine settembre. Il 2016 potrebbe essere incorniciato- si
spiega- come un millesimo da ricordare;
tale auspicio potrà essere però confermato solo a raccolta ultimata, visto che
ad oggi è stato vendemmiato circa il 10%
del prodotto. Sarà l'andamento climatico e meteorico del mese di settembre e di
quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere il livello
qualitativo della produzione.
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