Presentata al Macfrut l'indagine Image
Line-Nomisma su consulenza e innovazione. Agronomi, agrotecnici e periti agrari
sono sempre più digitali e mobile, ma anche social.
Il consulente è sempre più social e digitale.
Se una volta per rimanere aggiornati agronomi, agrotecnici e periti agrari
consultavano libri e partecipavano a convegni e fiere, oggi interrogano banche
dati online, rimangono al passo con le normative sfogliando pagine web e
interagiscono con gli agricoltori via mail e social.
E' questo il quadro che emerge dall'indagine
condotta da Image Line e Nomisma su un campione di oltre 700 tra agronomi,
agrotecnici e periti agrari.
L'82,3% dei consulenti intervistati* usa la
rete per il proprio lavoro. Percentuale di 21 punti più alta rispetto a quella
degli agricoltori, oggetto di una indagine presentata l'anno scorso in cui si è
voluto indagare il rapporto tra aziende agricole e digitale.
Quasi la totalità dei consulenti (99,5%) usa
pagine web e banche dati a supporto del proprio lavoro. In particolare nella
ricerca di aggiornamenti normativi e di settore (21,4%), informazioni su
tecniche e trattamenti per le colture (18,6%) e bandi e altre opportunità di
finanziamento (18,2%).
"I consulenti, come anche gli
agricoltori, sono convinti che il digitale sia lo strumento per migliorare la
competitività dell'agricoltura", spiega Denis Pantini, direttore dell'area
agroalimentare di Nomisma.
"I consulenti sono convinti che chi non
si innova e trascura le nuove tecnologie non ha futuro. Ma tra gli stessi
consulenti possiamo individuare una divisione tra i più giovani, maggiormente
propensi ad utilizzare le nuove tecnologie, e quelli più anziani".
Un capitolo speciale va dedicato alle app e
web application. Le applicazioni utilizzabili da smartphone e tablet sono per
il 44% del campione uno strumento fondamentale.
Vengono sfruttate dai consulenti per
previsioni meteo (82,5%), aggiornamento su norme o eventi di settore (36,6%),
riconoscimento di avversità (36,3%), aggiornamento su bandi Psr e altre
opportunità di finanziamento (28,1%).
L'utilizzo degli smartphone e dei tablet viene
preferito dal 19,5% dei consulenti, mentre l'80,5% usa computer fissi e
portatili. Due percentuali che segnano una rottura generazionale. Con i
consulenti più attempati che preferiscono gli strumenti tradizionali, mentre
quelli più giovani (e più propensi all'assistenza tecnica in campo) i 'mobile
devices'.
Nella cassetta degli attrezzi digitale del
consulente non possono mancare i social media.
Il 32,6% degli intervistati usa le piattaforme
di condivisione per il proprio lavoro. In testa c'è Whatsapp, impiegato dal 30%
dei consulenti, Facebook (dal 25,7%) e LinkedIn, presidiato dal 16%.
I social vengono usati non per scambiarsi le
foto delle vacanze, ma per raccogliere informazioni su servizi e prodott
(27,1%), condividere opinioni (23,7%) e sviluppare l'immagine della propria
attività (12,3%).
Ma su quali innovazioni agronomi e agrotecnici
vorrebbero che fossero investiti i maggiori sforzi? Oltre alle app, che il
47,7% degli intervistati vorrebbe vedere potenziate, il Gps applicato
all'agricoltura di precisione interessa il 44,9% del campione.
Seguono i sensori (42,2%) e le centraline agro-meteo
(39%). A sorpresa solo il 38,7% dei consulenti punterebbe sui droni, strumenti
che affascinano invece il 43% degli agricoltori.
Dunque tecnologia avanti tutta, ma per fare
cosa? Prima di tutto, dicono i consulenti, per l'aggiornamento professionale
(42,6%), ma anche per entrare in contatto in modo facile e efficace con i
clienti (14,4%) e le istituzioni (11,4%).
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