
“Le situazioni più critiche sul versante agricolo si
registrano nelle regioni del Sud, con l’allerta rossa diramata in Basilicata,
Calabria e Sicilia e quella arancione in Puglia”, precisa il presidente,
spiegando che “la Confederazione è al lavoro per raccogliere le segnalazioni
dei propri associati, così da poter quantificare le perdite e comunicarle alle
istituzioni preposte e procedere celermente con i necessari adempimenti per
valutare la possibilità di avviare iniziative a tutela dei produttori
agricoli”.
“Di fronte al sempre più frequente ripetersi di questi
fenomeni climatici estremi, purtroppo sempre meno sporadici e isolati e dovuti
anche ai cambiamenti climatici, ribadiamo nuovamente l’importanza del ruolo
degli agricoltori quali custodi del territorio e presidio dell’ambiente, anche
e soprattutto per il contrasto al dissesto idrogeologico e per la manutenzione
delle piante, delle aree verdi urbane e dei terreni di scolo”, aggiunge
Verrascina.
I PRINCIPALI DANNI REGIONE PER REGIONE
In Basilicata le problematiche maggiori si concentrano nel
Metapontino, sferzato da forti piogge e venti che hanno distrutto quasi
completamente le strutture agricole fisse e mobili, interessando in particolare
le celle di raccolta della frutta e le serre e causando ovviamente gravi danni
alla rete infrastrutturale e ai fabbricati rurali. Da una prima ricognizione
nella stessa zona, risultano quasi irrimediabilmente compromesse le produzioni
in atto di agrumi, frutta e olive, queste ultime in fase di raccolta.
In Calabria, invece, i maggiori danni si riscontrano nel
Lametino, dove un ciclone mediterraneo, caratterizzato da forti venti che hanno
superato i 100km/h e piogge intense, ha scoperchiato le serre e i tendoni,
danneggiando gravemente le colture frutticole, con particolare riferimento agli
agrumi, e quelle orticole. Le intense piogge hanno allagato molte piantagioni
di agrumi in tutta l’area jonica reggina. Nel Crotonese diverse aziende
zootecniche sono state addirittura costrette ad evacuare il bestiame a causa
delle avverse condizioni meteo.
In Sicilia, dopo il disastroso nubifragio dello scorso anno,
che aveva sommerso chilometri e chilometri di campagna e messo in ginocchio
moltissime aziende agricole, azzerando la produzione di ortofrutta, agrumi e
ortaggi, si registrano nuovi gravi danni alle produzioni ortofrutticole e al
settore olivicolo. Quasi tutte le aree interne della Regione sono sommerse
dalle acque, che hanno causato sensibili disagi, oltre a frane e smottamenti.
In Puglia, dopo le violente grandinate estive e le gelate di
maggio e giugno, che avevano colpito tutto il versante adriatico della Regione
compromettendo le coltivazioni di angurie e meloni prossime alla raccolta e non
risparmiando le colture ortofrutticole, ci sono chilometri di campi sommersi
dall’acqua, che rende impossibile le semine autunnali e amplia la già
lunghissima lista dei disagi al settore olivicolo. I problemi maggiori sembrano
concentrarsi nel Tarantino, e in particolare al confine con la Basilicata.
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