
Maltempo, campagne devastate dai nubifragi dal Nord al Sud
del Paese con raccolti azzerati e serre abbattute dal Veneto alla Basilicata,
dalla Puglia alla Campania, dalla Calabria alla Sicilia. E’ quanto emerge dalla
prima mappa dei danni stilata dalla Coldiretti dopo l’ultima ondata di maltempo
che ha investito l’Italia per la quale è scatta la richiesta di verifica dello
stato di calamità nelle zone colpite con milioni di euro di danni
In Veneto a Venezia sull’Isola Le Vignole il mare ha
superato abbondantemente il metro sopra il livello dei campi affogando tutte le
colture invernali a pieno campo con l’acqua salta che è arrivata dentro i
capannoni dove erano parcheggiati trattori, motoseghe e attrezzatura a che ora
è da buttare via. Colpiti anche i frutteti con 400 piante di prugne, pere,
mele, fichi che rischiano di restare bruciate dalla salsedine. A Sant’ Erasmo
le raffiche di vento – evidenzia la Coldiretti – hanno fatto volare le serre
mentre a Torcello la Palude della Rosa ha raggiunto le zone abitate. In
difficoltà anche i pescatori di Rovigo della Sacca degli Scardovari le cui
cavane, da poco sistemate, i pontili e le imbarcazioni sono state divelte dalla
furia del nubifragio, ma numerosi danni si sono verificati anche nella zona di
pesca di Rosolina e Porto Caleri.
In Campania nell’Agro nocerino sarnese sono finite
sott’acqua decine di aziende con migliaia di ettari di terreni allagati nei
comuni di Sarno, San Valentino, San Marzano, Agri, Scafati fino a Castellamare
di Stabia con danni alle coltivazioni a cielo aperto e sotto serra, in
particolare cipollotti, insalate, broccoli, cavolfiori e finocchi.
In Basilicata mentre le strade di Matera venivano
trasformate in torrenti di acqua e fango nel Metapontino il tornado ha divelto
tetti di capannoni delle aziende agricole e sventrato serre, mentre il
nubifragio ha distrutto le coltivazioni delle pregiate fragole lucane in particolare
nelle zone di Scanzano, Policoro, Pisticci e Bernalda.
In Puglia, stretta fra trombe d’aria e nubifragi si sono
registrati danni ad Altamura, Putignano, Gioia del Colle, Santeramo, Mesagne,
Francavilla, Fasano, Taurisano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo, Nociglia,
Spongano, Veglie, Manduria, Martina Franca con gli agricoltori che – spiega la
Coldiretti – hanno affrontato cascate d’acqua e canali esondati, oltre a campi
di ortaggi come cavoli, cime di rape, finocchi, broccoli, piantine di fragole
distrutti e uliveti spazzati dalla violenza del vento che divelto alberi
secolari, devastato le olive in fase di raccolta e danneggiato i piccoli ulivi
di varietà anti Xylella appena piantati.
In Calabria in provincia di Cosenza a Cariati la tromba d’aria ha scoperchiato e distrutto
60mila metri quadrati di serre coltivate ad ortaggi in particolare fragole,
devastando poi le olive ancora da raccogliere sulla fascia jonica e tirrenica.
In Sicilia si contano danni alle coltivazioni in provincia
di Agrigento fra aranceti e ortaggi oltre che sulle strade di campagna.
Il settore agricolo è quello più impegnato a contrastare i
cambiamenti climatici ma anche quello più colpito per un conto da oltre 14
miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola
nazionale e danni alle infrastrutture nelle campagne. Le precipitazioni sempre
più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono – precisa
la Coldiretti – su un territorio reso fragile dalla cementificazione e
dall’abbandono con più di nove comuni su dieci a rischio per frane o alluvioni
(91,3%) secondo Ispra. Sono ben 7 milioni gli italiani che vivono in queste
aree in una situazione di incertezza determinata dall’andamento meteorologico
che condiziona la vita e il lavoro.
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