Dopo Bari, Andria. I Gilet arancioni oggi sono stati
protagonisti di un consiglio comunale monotematico sulle vertenze del settore
agricolo pugliese: gelate, xylella, Psr, Pac alcuni dei temi posti al centro
dell’attenzione da parte del movimento. Problemi che hanno prodotto una grave
crisi nel comparto olivicolo pugliese e Andria è una delle città più colpite
della Puglia, quella che ha pagato maggiormente dazio.
La gelata di febbraio-marzo 2018 ha danneggiato non meno di
90mila ettari nell’areale delle province di Bari-Bat e Foggia. Per molti di
questi ettari olivicoli, nel 2018, non si è ottenuta alcuna produzione. Si
tratta di una situazione disastrosa, da profili negativi epocali che rischiano
di mettere in ginocchio tutto il settore agricolo pugliese già colpito
fortemente dalla xylella.
Il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, ha dichiarato la
disponibilità ad accogliere le istanze dei Gilet arancioni, di cui
Confagricoltura Bari-Bat fa parte, e a farsi megafono con le Istituzioni
regionali e nazionali delle richieste presentate.
In Aula ha preso la parola il portavoce dei Gilet arancioni,
Onofrio Spagnoletti Zeuli, che ha annunciato che è in corso “la valutazuione
della bozza del decreto anti Xylella”. I Gilet arancioni, lo ricordiamo,
chiedono al Mipaaf l’immediato riconoscimento della declaratoria di calamità
atmosferica con attivazione di quanto previsto dal D.L. 102/2004; dotazione di
100 milioni di euro per compensare la produzione lorda vendibile persa;
adozione di una nuova norma che tuteli i lavoratori attraverso la conferma
delle giornate dell’anno precedente nei territori colpiti da calamità
ufficialmente riconosciute; defiscalizzazione dei tributi e degli oneri previdenziali
per i frantoi, cooperative agricole di trasformazione e frantoi aziendali;
blocco delle rate di mutuo per i frantoi, cooperative agricole di
trasformazione e frantoi aziendali; apertura di un tavolo tecnico dedicato alla
crisi dei frantoi con individuazione di idonee misure.
Nessun commento:
Posta un commento