Il prezzo non è giusto. FederBio e AssoBio dicono insieme no
all’accordo quadro sul prezzo di riferimento del pomodoro da industria
biologico, siglato recentemente fra l’industria di trasformazione e
l’organizzazione dei produttori.
Pur incrementando di circa il 4% il compenso al produttore
rispetto agli anni precedenti, il prezzo concordato di 136 euro a tonnellata
continua a testimoniare una situazione di grave rischio per l’integrità delle
filiere e dell’intero settore.
FederBio e AssoBio, che sono da sempre attive nella tutela
della trasparenza del mercato biologico a garanzia dell’etica nelle relazioni
commerciali, hanno messo in campo strumenti efficaci che consentono concrete
prospettive di sviluppo agli agricoltori biologici e, più in generale, all’intero
settore agricolo.
“Dal 2016 FederBio denuncia una situazione di forte rischio
nel comparto del pomodoro biologico da industria, che riguarda l’intero
territorio nazionale. Abbiamo offerto la nostra collaborazione agli organismi
di certificazione e alle organizzazioni interprofessionali del pomodoro da
industria per definire regole di produzione e strumenti di verifica adeguati
delle tecniche colturali e delle rese produttive effettive, anche utilizzando
le moderne tecnologie digitali. L’obiettivo è arrivare a definire un costo di
produzione di riferimento per la determinazione del prezzo da riconoscere agli
agricoltori biologici e garantire un autocontrollo efficace lungo tutta la
filiera.
Purtroppo questo ennesimo segnale da parte di un sistema interprofessionale,
che non solo ha sempre rifiutato il confronto ma che ha anche smesso di
pubblicare i dati relativi alla produzione biologica, testimonia la necessità
di sganciare definitivamente il sistema delle regole e degli accordi sul prezzo
dei prodotti biologici dagli ambiti e dalle logiche del prodotto convenzionale.
Un sistema di certificazione che garantisce al consumatore
prodotti biologici in linea con le rigide norme europee e nazionali è
incompatibile con prezzi che non consentono ai coltivatori onesti di rispettare
queste stesse normative, per questo motivo FederBio si mette a disposizione di
tutta la filiera per discutere di un nuovo accordo per quanto riguarda il
pomodoro biologico, nella speranza che anche le OI riconosciute comprendano la
gravità della situazione” ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di
FederBio.
“AssoBio quale organizzazione delle imprese italiane di
trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici è da tempo impegnata a
sostenere il lavoro di Federbio per un giusto prezzo dei prodotti biologici,
favorendo anche l’utilizzo di una piattaforma di tracciabilità che tuteli
l’intera filiera fino al consumatore finale. Infatti, pagando il giusto prezzo
del pomodoro al produttore (come da studio recentemente elaborato da Federbio
Servizi, cioè almeno 180 € a tonnellata) in realtà il prezzo al pubblico
dovrebbe aumentare solo di 5 centesimi al chilo, circa, ma garantirebbe la
corretta sostenibilità delle aziende agricole a tutela della sicurezza del
prodotto. AssoBio e i proprio associati sono pronti a confrontarsi anzitutto
con le organizzazioni dei produttori socie di FederBio, per trovare un accordo
che metta in trasparenza la ripartizione del valore lungo tutta la filiera,
nell’ambito di una corretta pratica di coltivazione biologica” ha dichiarato
Roberto Zanoni, Presidente di AssoBio.
Nessun commento:
Posta un commento