Originali, innovative, qualcuna stravagante. Sono già tante
le proposte arrivate per il contest lanciato da Rilegno, il consorzio
ambientale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno, per
reinventare la cassetta di legno e ideare un nuovo contenitore per i prodotti
biologici.
Ma c’è tempo fino al 16 marzo per partecipare al concorso
rivolto a professionisti del design, architetti, progettisti, studenti o
appassionati che vogliono raccogliere la sfida di pensare all’imballaggio del
futuro per il biologico.
Un contest, quello di Rilegno, legato al design e alla
creatività e pensato per valorizzare il legno, gli imballaggi in legno e
l’impegno per un futuro sostenibile, perché l’economia circolare passa anche
dai materiali che utilizziamo.
In palio ci sono 10.000 euro che verranno assegnati al
miglior progetto, mentre il secondo e terzo classificato riceveranno
rispettivamente 4.000 e 2.000 euro.
Verranno inoltre corrisposti dei premi “Rilegno social” a
chi meglio comunicherà su Instagram il proprio progetto: 2.000 euro per il
primo classificato e 1.000 euro per il secondo.
E’ possibile candidare i progetti attraverso il sito
www.contest.rilegno.org.
Una giuria di qualità selezionerà i lavori più interessanti
in base all’originalità, ai valori simbolici del progetto, alla fattibilità
tecnica ed economica e alla riproducibilità su scala industriale.
I vincitori verranno premiati nel corso di un evento che si
terrà il 20 aprile nell’ambito della Milano Design Week 2020.
La cassetta di legno, quella che vediamo al mercato
piuttosto che nel negozio sotto casa, è un oggetto apparentemente comune, ma
che racchiude un mondo di valori economici, culturali e sociali. Un imballaggio
che è metafora fisica di un processo: riciclo, economia circolare, utilizzo
delle materie prime naturali.
Le cassette di legno rappresentano, infatti, un imballaggio
sostenibile e green in grado di garantire una reale economia circolare. In
Italia se ne producono ogni anno circa 450milioni, destinate in gran parte al
settore ortofrutticolo, perché il legno per sua natura è un materiale adatto al
contatto alimentare.
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