Si è tenuto a Madrid un vertice tra i ministeri
dell'agricoltura di Italia, Francia e Spagna per discutere dei problemi
fitosanitari che stanno colpendo le coltivazioni arboree e non di tutta
Europa. Per prima cosa è stata
fatta un'analisi degli organismi nocivi emergenti nei vari Paesi. Che ora si
chiama Xylella, ma prima è stata la batteriosi del kiwi e, anche, il Citrus
Black Spot (CBS) degli agrumi. Tutte patologie arrivate in Europa attraverso il
commercio globale dei materiali vegetali e di moltiplicazione: la Xylella dal
Costarica, il batterio Psa dall'Asia e il CBS dal Sudafrica. La conclusione è
stata unanime: manca un sistema comunitario capace di prevenire in modo efficace
e, soprattutto, di intervenire in maniera reattiva nei confronti di queste
emergenze. Un secondo punto della discussione ha poi riguardato l'utilizzo di
prodotti fitosanitari come da regolamento 1107/2009. In particolare, per
colture orfane o minori (art. 51), cioè tutte quelle coltivazioni per le quali,
non interessando superfici importanti, non sono registrati principi attivi
specifici; ma si è parlato anche del mutuo riconoscimento che permetterà di
ragionare sulla possibile registrazione di principi attivi già in uso in Stati
membri facenti parte della stessa fascia climatica (art. 40) e degli usi
eccezionali, l'autorizzazione in deroga di una serie di prodotti per ragioni di
emergenza fitosanitaria (art. 53). L'intenzione è quella di armonizzare l'applicazione
della normativa sui prodotti fitosanitari nei Paesi membri e promuovere un
coordinamento, oltre che migliorare i tempi di risposta in casi di emergenza.
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