Un’assemblea all’insegna del rammarico per la piega che ha
preso la presentazione dei vari Psr a Bruxelles, da dove pare arrivare un secco
no a tutti quei Piani che hanno previsto l’inserimento dei contoterzisti tra i
beneficiari dei contributi Pac. Aperta da Gianni Dalla Bernardina, presidente,
fresco di riconferma, della Federazione Imprese di Meccanizzazione Agricola del
Veneto (Fimav), e dai saluti dell’assessore ai Servizi Sociali del Veneto
Davide Bendinelli, l’assemblea nazionale di Unima (Unione nazionale imprese di
meccanizzazoine agricola) tenutasi a Villalta di Gazzo Padovano (Pd) ha avuto
come momento clou la relazione del presidente Silvano Ramadori, che ha
rendicontato sulle tante iniziative intraprese dall’associazione durante
l’ultimo anno, con un passaggio obbligato sulla questione dei contributi nei
Psr. «Cosa significa investire sul contoterzista, piuttosto che sull’azienda
agricola? – ha detto Ramadori –. Significa valorizzare al massimo le risorse
pubbliche, su un intervento di miglioramento che apporta tecnologia e
innovazione a una moltitudine di imprese, estendendone gli effetti su scala
territoriale e non semplicemente aziendale. Questo approccio, ben compreso dal
legislatore comunitario, fatica a entrare nella visione politica nazionale e
regionale, di uno sviluppo e di un incremento della competitività del sistema.
È su questo punto che si gioca l’azione, già svolta e in fase di svolgimento,
sugli assessorati regionali per inserire, in un quadro normativo già delineato,
le imprese di meccanizzazione fra i beneficiari delle politiche di sviluppo
rurale. Se in alcune Regioni si sono ottenuti positivi riscontri, e non in
altre, significa che bisogna lavorare ancora. Per arrivare a questo risultato è
indispensabile la piena concertazione fra la struttura centrale e le
federazioni regionali, ove presenti, e con i colleghi di Confai, per dare una
rappresentanza qualificata alle istanze delle imprese rappresentate dinanzi
alle istituzioni, al potere politico e alle altre forze sindacali». Pronto in
tal senso è stato l’intervento del presidente di Confai, Leonardo Bolis, che ha
ricordato come il Cai (Coordinamento agromeccanici italiani) sia stata «un’idea
vincente che sta avendo l’effetto desiderato». Parlando di Pac, Angelo
Frascarelli, dell’Università di Perugia, ha rimarcato gli aspetti positivi (es.
Pac applicata su tutta la Sau) e quelli negativi per il contoterzista (mancato
riconoscimento nei Psr), ricordando comunque che sono stati assegnati anche per
questo settennio molti soldi (7,4 miliardi di euro per l’Italia), per cui
l’agricoltura rimane ancora molto assistita. La sfida per gli agromeccanici, ha
concluso Frascarelli, sarà quella di produrre di più con meno mezzi tecnici.
Massimo Alberghini Maltoni, vicepresidente Unima, ha riferito sul rinnovo del
Ccnl, dove la novità principale è la flessibilità e non più l’elasticità, per
cui ora si va da 39 a 48 ore settimanali, con l’istituzione di una banca ore
(280 contro le 200 di prima) da recuperare nei periodi con minore intensità,
mentre Carlo Feletto, consigliere nazionale, ha informato sull’attivazione di
una community di giovani contoterzisti su WhatsApp. L’assemblea ha inoltre
rappresentato un momento di confronto con le associazioni agricole (sono
infatti intervenuti Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, Claudio
D’Ascanio, direttore della Cia Veneto, e Alessandro Ranaldi, vicepresidente
Copagri) e con alcuni organismi della meccanizzazione agricola (Enama nella
persona del direttore Sandro Liberatori e Unacma con il presidente Roberto
Rinaldin). «Ho apprezzato gli interventi delle associazioni agricole – ha
concluso Ramadori – ed è nostra intenzione stipulare un protocollo d’intesa con
le associazioni e le istituzioni per innovare e sviluppare il sistema agricolo,
in cui tutti stiamo lavorando. Vedo una volontà positiva in tal senso e questo
mi fa piacere».
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