La partita della domanda Pac non è chiusa. Su circa 700mila
domande inviate all'Agea, poco meno di 300mila, secondi i numeri dei Caa
(Centri di assistenza agricola), devono essere perfezionate entro il 10 luglio.
La scadenza della domande semplificate (15 giugno) è stata rispettata, ora però
è scattata la fase numero 2, complessa e rischiosa. «I Caa - dichiara il
presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - hanno lavorato giorno e notte
(l'ultimo invio alle 23,50 del 15 giugno), le circolari Agea sono arrivate in
fortissimo ritardo e il sistema non ha funzionato, se non marcerà a pieno
regime avremo difficoltà a rispettare la scadenza del 10 luglio». Dopo il 15
giugno si è fermato tutto, spiega Fabio Raccosta, responsabile del Caa-Cia, «le
linee sono state riattivate solo oggi (ieri ndr) e così abbiamo perso già tre
giorni». Sotto accusa le circolari tardive e l'operatività del sistema
informatico. Da qui diffide e messa in mora dell'Agea. Il direttore
dell'Agenzia, Stefano Antonio Sernia, che ieri ha convocato l'ennesimo incontro
con i Caa, accetta le critiche, ma non lo «sfascismo». «Con i Caa – afferma –
c'è un tavolo continuo per gestire l'attività e affrontare le emergenze. E
comunque, nonostante le polemiche, le domande sono state inviate entro i tempi.
A fronte di posizioni pessimistiche Agea e Sin hanno reagito prontamente».
Sernia tiene poi a sottolineare che nonostante il cambio della dirigenza «c'è
stata una produzione di circolari eccezionale anche nei contenuti. Ho ereditato
una struttura complessa e invito a considerare quello che è stato fatto
quest'anno. Non si può pensare che una macchina in difficoltà e stressata dalla
riforma Pac diventi una Ferrari, senza interventi strutturali per migliorarla».
Per Sernia è stato fatto tutto il possibile e «la struttura regge. In 130
persone gestiamo 700mila domande, basta leggere i numeri degli organismi
pagatori per capire il clamoroso squilibrio. Con tutti i limiti, l'Agea ha
erogato il 98% degli aiuti, non mi sembrano performance di una macchina da
rottamare. Certo potremmo fare di più se meglio attrezzati». I Caa confermano
qualche passo avanti, ma chiedono ulteriori certezze, sia sul funzionamento del
sistema, sia sul fronte amministrativo. Per Raccosta la circolare Agea del 9
giugno. che ha dato il via alle domande semplificate, è insufficiente: «Poche
righe che non ci tranquillizzano su possibili sanzioni di Bruxelles, vogliamo
una circolare più chiara che copra l'operato dei Caa e degli agricoltori».
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