Un circuito produttivo di circa 300 mila operatori tra la
fase agricola e industriale per un fatturato alla produzione di 13,7 miliardi
di euro. Sono solo alcuni dei numeri della filiera del “food and wine” italiano
a denominazione di origine e a indicazione geografica. “Un sistema – sottolinea
il Presidente dell’Ismea Ezio Castiglione, intervenuto oggi a Expo agli Stati
generali delle indicazioni geografiche – che oltre ad esprimere valenze
socioculturali e opportunità di sviluppo nelle aree rurali, cresce anno dopo
anno in termini di numero di riconoscimenti e di giro d’affari in particolare
all’estero”. Oggi l’Italia con 273 prodotti agroalimentari insigniti del
bollino comunitario, di cui 4 nuovi riconoscimenti dall’inizio di quest’anno, e
523 Dop e Igp vinicole, guida saldamente la classifica in Europa per numero di
denominazioni, a conferma dell’efficace azione di valorizzazione e tutela
svolta dal sistema di qualità certificata. “I maggiori stimoli alla crescita
del comparto – prosegue Castiglione – vengono proprio dai mercati esteri, dove
il sistema nazionale delle Dop e Igp, nonostante i noti tentativi di
imitazione, ha incrementato il suo fatturato nell’ultimo quinquennio del 64%
nel caso delle produzioni agroalimentari e di oltre il 33% per i vini. Ma la
prospettiva è di crescere ancora più velocemente nel 2015, approfittando di un
euro più competitivo, dell’onda lunga dell’Expo e delle attività messe in campo
dal piano sull’internazionalizzazione varato dal Governo.”
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