In
Italia oltre un quinto del totale delle specie presenti è a rischio di
estinzione. Il marine litter tra i principali nemici della biodiversità marina
insieme all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Tra le specie minacciate
la tartaruga Caretta caretta, la Berta maggiore e la balenottera comune. Da
Manfredonia Legambiente, con l’Anteprima di Spiagge e fondali puliti 2018,
lancia il suo messaggio: “Per contrastare il marine litter e la perdita di
biodiversità, puntare su politiche di prevenzione e sensibilizzazione e una
corretta gestione dei rifiuti coinvolgendo i cittadini”
Anche
in Italia e nel Mar Mediterraneo la biodiversità è in pericolo. Inquinamento e
marine litter, in primis, ma anche cambiamenti climatici, alterazione
dell’habitat, specie aliene invasive e sovra sfruttamento delle risorse
naturali sono i principali nemici di questo capitale naturale, di cui l’Italia
è uno dei paesi più ricchi in Europa, ospitando circa la metà delle specie
vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti nel
vecchio continente. Una biodiversità che oggi deve essere più tutelata e
protetta. Nel nostro Paese oltre un quinto del totale delle specie presenti
sono a rischio di estinzione. Su un campione, utilizzato dall’IUCN, di 2807
specie italiane di spugne, coralli, squali, razze, coleotteri, farfalle, pesci
d’acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi, ben 596 sono infatti a
rischio di estinzione.
A
lanciare l’allarme è Legambiente che, in occasione della giornata mondiale
della biodiversità, fa il punto sullo stato di salute delle specie viventi in
Italia, nel rapporto “Biodiversità a rischio 2018”, con un approfondimento sul
Mediterraneo e su alcune specie minacciate dal marine litter; e da Manfredonia
(FG), luogo simbolo dell’Anteprima organizzata oggi di Spiagge e Fondali puliti
2018, l’associazione ambientalista ha ribadito con forza che per contrastare il
marine litter e la perdita di biodiversità è fondamentale puntare su
prevenzione e corretta gestione dei rifiuti. Ad oggi i rifiuti marini,
soprattutto la plastica, sono una delle principali minacce per circa 180 specie
marine mediterranee. La tartaruga Caretta caretta, insieme alla balenottera
comune e agli uccelli marini come la Berta maggiore, sono tra le specie
minacciate dai rifiuti galleggianti e dall’inquinamento da plastica in mare.
Ogni anno nel Mediterraneo sono oltre 130mila le tartarughe marine Caretta
caretta che rimangono vittime di catture accidentali durante le normali
operazioni di pesca professionale. Di queste circa 70 mila abboccano agli ami
utilizzati per la pesca al pescespada, oltre 40 mila rimangono intrappolate in
reti a strascico e circa 23 mila in quelle da posta. Oltre alle tartarughe, tra
le specie minacciate dal marine litter ci sono anche gli uccelli marini, in
particolare i procellariformi, tra cui si trova la berta maggiore, con più del
63% delle specie affette da inquinamento da plastica. E poi c’è la balenottera
comune, unico misticeto residente nel Mar Mediterraneo, classificato come in
pericolo dalle liste rosse della IUCN, e che risulta essere in diminuzione
rispetto agli ultimi 20 anni. La balenottera, alimentandosi per filtrazione,
con ogni boccone arriva ad ingerire fino a 7mila litri d’acqua inghiottendo,
insieme al krill, anche grandi quantità di macro e microplastica.
Nel
report “Biodiversità a rischio” l’associazione ambientalista ricorda che il
Mediterraneo, per la sua variegata eterogeneità di ecosistemi, è uno dei 25
biodiversity hotspots del mondo, ovvero una delle regioni con il maggior numero
di specie viventi in tutto il pianeta. È un punto cruciale per gran parte delle
rotte migratorie degli uccelli paleartici, nelle sue acque vivono circa 900
specie di pesci e cetacei e circa 400 specie vegetali. Oggi il marine litter
rappresenta una delle principali minacce per mari e oceani. La maggior parte
dei rifiuti marini (circa il 95%) è composta da plastica (UNEP/MAP 2015) e
sempre secondo l’UNEP il Mar Mediterraneo è attualmente una delle sei aree
maggiormente invase da marine litter nel mondo: la concentrazione dei rifiuti
in alcune aree è comparabile a quella delle cosiddette “isole galleggianti”
dell’Oceano Pacifico. Questo è dovuto principalmente alla sua struttura:
essendo esso un bacino semichiuso con ridotti scambi d’acqua con l’Oceano
Atlantico, accumula al suo interno un enorme quantitativo di rifiuti
galleggianti e non. Tartarughe, mammiferi e uccelli marini possono morire per
soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti (in particolare buste
di plastica) scambiati per cibo oppure possono restare intrappolati nelle reti
da pesca e negli attrezzi di cattura professionale. I principali tipi di
impatti causati dai rifiuti marini sulla biodiversità sono infatti
l’aggrovigliamento (intrappolamento) – a livello globale, diversi studi
indicano che le principali vittime di aggrovigliamento sono gli uccelli marini
(35%), pesci (27%), invertebrati (20%), mammiferi marini (circa 13%) e infine
rettili (5%) – e l’ingestione (quest’ultima è stata rilevata in diversi
organismi. A livello globale il 40% delle specie di uccelli marini ingerisce
rifiuti di plastica, il 100% delle specie di tartarughe e il 50% di mammiferi).
Oltre
al marine litter e all’inquinamento, gli altri nemici della biodiversità sono
il sovra sfruttamento delle risorse naturali. Nel Mediterraneo il 96% degli
stock ittici europei è sovrasfruttato. In particolare l’Adriatico, che da solo
sostiene il 50% della produzione ittica italiana, è, insieme al Golfo di Gabes
in Tunisia, l’area del Mediterraneo dove si pratica con più intensità la pesca
a strascico, particolarmente distruttiva per gli ecosistemi di fondo. La
perdita e frammentazione degli habitat (dovuta ad esempio all’erosione delle
coste e al mattone selvaggio), i cambiamenti climatici che sono una delle
concause che favoriscono la diffusione delle specie aliene e invasive: l’Ispra,
stima che ad oggi, 42 nuove specie ittiche sono state osservate nei mari
italiani.
“Oggi –
dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di
Legambiente - ci troviamo a dover affrontare una serie di sfide ambientali in
costante aumento e soprattutto siamo ancora lontani dal centrare l’obiettivo
principale dell'UE di porre fine alla perdita di biodiversità e al degrado dei
servizi ecosistemici entro il 2020 e ripristinarli nei limiti del possibile.
Anzi, malgrado i miglioramenti ambientali avvenuti negli ultimi decenni e gli
sforzi a livello nazionale e internazionale, stiamo continuando a danneggiare i
sistemi naturali. Per questo è fondamentale implementare misure di
conservazione e azioni di tutela e un monitoraggio continuo delle specie a
rischio”.
E sul
problema del marine litter, il Presidente nazionale di Legambiente Stefano
Ciafani spiega: “Il problema dei rifiuti marini costituisce un’emergenza
ambientale di scala mondiale e, per risolverla, è urgente mettere in atto
azioni concrete puntando, sempre di più, su politiche di prevenzione e
sensibilizzazione, su una corretta gestione dei rifiuti e coinvolgendo
cittadini e giovani generazioni. Da anni Legambiente riserva alla tutela del mare
e delle sue coste un impegno continuo e costante attraverso numerosi progetti,
iniziative di volontariato ambientale, attività didattiche, di educazione
ambientale e di citizen scienze. Spiagge e Fondali puliti va proprio in questa
direzione e oggi siamo orgogliosi di festeggiare la giornata mondiale della
biodiversità qui a Manfredonia con un’anteprima, davvero, speciale di Spiagge e
Fondali puliti 2018, la nostra storica campagna di volontariato ambientale che
dal 25 al 27 maggio chiamerà a raccolta, in Italia e nel Mediterraneo, tanti
volontari per ripulire i lidi dai rifiuti spiaggiati”.
La
scelta di fare oggi l’Anteprima a Manfredonia non è casuale, qui ha sede per
altro il Centro recupero tartarughe marine di Manfredonia (CRTM) gestito
dell’associazione ambientalista, che in questi anni di attività ha ospitato,
curato e salvato 1404 esemplari di tartarughe marine in difficoltà, la maggior
parte delle quali giunte al centro a causa di catture accidentali in reti da
strascico (circa il 92%). Recenti studi condotti nel Tirreno settentrionale
sulla specie Caretta caretta, la più diffusa nei nostri mari, hanno dimostrato
l’ingestione di rifiuti di plastica nel 71% degli individui per i quali è stato
analizzato il tratto gastrointestinale. In 22 campioni sono stati trovati 483
frammenti di rifiuti, con una media di oltre 16 pezzi a esemplare. L’anteprima
di Spiagge e Fondali puliti ha visto la partecipazione degli studenti
dell’Istituto Tecnico Nautico Rotundi/Fermi di Manfredonia, del Presidente
nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, dei volontari del Centro Recupero
Tartarughe Marine di Manfredonia, di alcune realtà associative e il
coinvolgimento dell’amministrazione comunale. Obiettivo ripulire il tratto di
spiaggia compreso tra Siponto e la foce del Candelaro e augurare buona fortuna
alla tartaruga, che è stata liberata in mare oggi al largo della costa
sipontina dopo essere stata curata a Manfredonia nel Centro Recupero Tartarughe
marine di Legambiente.
A
raccontare la giornata di volontariato ambientale in spiaggia, le telecamere di
Skytg24, che hanno ripreso anche il momento della liberazione della tartaruga
in mare curata. Sky, per altro, collaborerà al grande week-end di Spiagge e
Fondali puliti, in programma dal 25 al 27 maggio in tutta la Penisola,
attraverso la campagna un Mare da salvare partecipando, il 26 maggio, al
week-end di mobilitazione a Genova, Roma e Cagliari insieme ai volontari.
Infine
Legambiente oggi ha ricordato che si possono aiutare le tartarughe marine anche
con un’adozione simbolica attraversa Tartalove, la campagna lanciata
dall’associazione per sostenere i centri di recupero e le attività per la
tutela delle tartarughe che popolano i nostri mari e che nidificano lungo le
nostre coste. Sul sito www.tartalove.it
è possibile visionare periodicamente le foto e le brevi storie delle
tartarughe da adottare personalmente o come regalo per una persona cara. Per
ogni donazione verrà inviato un piccolo kit di adozione paper-free, che include
un certificato di adozione, una fotografia della tartaruga scelta e un racconto
più ampio della sua storia. Perché ogni esemplare ha una storia da raccontare.
Il
dossier Biodiversità a rischio 2018 è scaricabile:
https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/biodiversita-rischio-dossier-2018
Videoclip:
la storia del naturalista e volontario Giovanni che a Manfredonia salva e cura
le tartarughe marine. Ne video spiega perché lo fa. Legambiente si racconta
attraverso i suoi volontari che hanno scelto di dedicare parte del loro tempo
per aiutare l’ambiente e rendere l’Italia un paese più sostenibile e solidale.
La
video:
https://we.tl/NIGPlKLcz
Tutte
le iniziative di Spiagge e Fondali Puliti su:
https://www.legambiente.it/contenuti/campagne/spiagge-e-fondali-puliti-2018
Spiagge
e fondali puliti, è una campagna di Legambiente.
Partner:
Mareblu, Novamont, Sammontana e Virosac
L’ufficio
stampa di Legambiente
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