
Inoltre, proprio recentemente un nuovo rapporto FAO lancia
l’allarme sull’inquinamento del suolo. In tale rapporto, si legge che questo
problema rappresenta una preoccupante minaccia per la produttività agricola, la
sicurezza alimentare e la salute umana ma, prosegue il messaggio FAO, si sa
ancora troppo poco sulla portata di tale minaccia a livello globale.
L’inquinamento del suolo, infatti, spesso non può essere percepito visivamente
o direttamente valutato, rendendolo un pericolo nascosto dalle gravi
conseguenze. Influisce sulla sicurezza alimentare sia compromettendo il
metabolismo delle piante e riducendo così i raccolti, sia rendendo le colture
non sicure per il consumo poiché elementi pericolosi come arsenico, piombo e
cadmio o sostanze organiche come i policlorofenili, idrocarburi aromatici
policiclici, possono entrare nella catena alimentare presentando gravi rischi
per la salute umana. L’inquinamento del suolo colpisce quindi il cibo che
consumiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo e la salute dei nostri
ecosistemi. La quasi totalità di tale inquinamento è dovuto alle attività
antropiche, tuttavia, anche se la produzione industriale, l’urbanizzazione e
l’intensificazione agricola continuano a crescere a un ritmo rapido, non è mai
stata effettuata una valutazione sistematica dello stato di inquinamento del
suolo a livello mondiale. Sarebbe opportuno prendere atto di questo precario
stato di salute dei suoli e intervenire subito mettendo in atto sistemi di
gestione del suolo e capaci di contrastarne la degradazione e delineare una
risposta internazionale più coesa per contrastare la minaccia
dell’inquinamento. L’urgenza di tali interventi è anche dettata dal fatto che
nel suolo i processi avvengono nel lungo termine per cui i risultati di
qualsiasi azione messa in atto per contrastarne il degrado non sono per niente
immediati.
Franklin D. Roosevelt nel 1936 affermava: “The history of
every Nation is eventually written in the way in which it cares for its soil”.
Adesso, purtroppo, di rado i governi considerano il degrado e l’inquinamento
del suolo una questione urgente, nonostante le evidenze, talvolta
catastrofiche, e i numerosi appelli, formulati non solo dalle comunità
scientifiche. Forse è già troppo tardi ma sarebbe auspicabile, almeno nel
nostro Paese, porre in atto, con urgenza, una seria politica di protezione
ambientale a cominciare proprio dalla difesa del suolo. In occasione dei
vent’anni dalla tragedia di Sarno, il Presidente della Repubblica ha affermato:
"Una tragedia favorita dallo sfruttamento del suolo. Sia un monito per il
Paese"; giuste parole che, come spesso accade, cadranno nel vuoto.
Autore: Marcello Pagliai
Fonte: Accademia dei Georgofili
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