
La decisione di escludere le colture da seme dal sostegno
accoppiato era - ad avviso di Confagricoltura - ingiustificata e, oltre tutto,
era stata assunta senza una preventiva informazione, determinando gravi danni
ai produttori.
“Abbiamo sempre sostenuto – ha concluso il presidente di
Confagricoltura - che le peculiarità economiche e di mercato del riso e del
grano da seme nonché delle altre colture escluse, consigliassero il
mantenimento dei pagamenti diretti. Da ciò le nostre precise proteste e
istanze. Ora finalmente si torna alla normalità”.
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