
Cosa si intende per agriturismo?
La legge del 20
febbraio 2006 n. 96 definisce in modo esplicito e senza riserva alcuna all’art
2 che per attività agrituristiche si intendono“ le attività di ricezione e
ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del
codice civile, anche nella forma di società di capitali o di persone, oppure
associati fra loro, attraverso l'utilizzazione della propria azienda in
rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di
silvicoltura e di allevamento di animali”
Nello specifico:
a) dare ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati
alla sosta di campeggiatori;
b) somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente
da prodotti propri e da prodotti di aziende agricole della zona, ivi compresi i
prodotti a carattere alcolico e superalcolico, con preferenza per i prodotti
tipici e ca-ratterizzati dai marchi DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG;
c) organizzare degustazioni di prodotti aziendali, ivi
inclusa la mescita di vini, alla quale si applica la legge 27 luglio 1999, n.
268;
d) organizzare, anche all'esterno dei beni fondiari nella
disponibilità dell'impresa, attività ricreative, culturali, didattiche, di
pratica sportiva, nonche' escursionistiche e di ippoturismo, anche per mezzo di
convenzioni con gli enti locali, finalizzate alla valorizzazione del territorio
e del patrimonio rurale.
Conviene?
La convenienza è evidente, non solo perché all’attività
principale, quale quella agricola, il legislatore concede l’opportunità di
inserirsi in più settori contemporaneamente ma anche e soprattutto perché
sussistono leggi fiscali pensate “ad hoc" per incentivare tali attività.
Nello specifico, per i soli soggetti Irpef, ai fini delle
imposte dirette, chi svolge attività agrituristica ha come regime naturale un
forfettario previsto dalla legge n. 413 del 1991 e tale regime prevede la
possibilità di determinare il reddito imponibile applicando ai ricavi
conseguiti, la percentuale forfettaria del 25%. In termini di IVA è prevista
una riduzione dell’imposta relativa alle operazioni imponibili pari al 50%, in
qualità di detrazione forfettaria.
Pertanto, per chi volesse estendere il proprio core
business, diversificando ed ampliando la propria offerta e valorizzando i
propri prodotti nell’ottica del soddisfacimento di una clientela sempre più
consapevole in termini ambientali e di qualità degli alimenti, è il momento
giusto!
L’idea di innovazione con servizi agrituristici accompagnata
da ottiche di produzione sostenibile, sostenibilità dei ricavi e da una
corretta pianificazione fiscale genererebbe benefici per se stessi, per le comunità locali, per l’ambiente e più in
generale per tutto il territorio in quanto vanterebbe un nuova eccellenza.
Questi alcuni suggerimenti del Dott. Ciro Corigliano, Agrotecnico
e Consulente Fiscale in Puglia
www.studiocorigliano.com