
Sono i punti che il ministro Teresa Bellanova ha tenuto a
ribadire stamane aprendo l’incontro, insieme al sottosegretario Giuseppe
L’Abbate, sull’emergenza xylella convocato dal Mipaaft Dipartimento per le
politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale cui erano stati
invitati la Regione Puglia, Agea, il Crea, associazioni nazionali di categoria,
rappresentanti del mondo vivaistico, dei frantoiani, dei professionisti e
finalizzata alla condivisione delle misure da attuare per fronteggiare
l’emergenza da inserire nel Piano straordinario per la rigenerazione olivicola
della Puglia previsto dal Decreto legge cosiddetto “emergenze agricole”, con un
plafond a disposizione di oltre 300 milioni di euro nei prossimi due anni.
«Le polemiche sono alle nostre spalle – ha detto ancora il
ministro salutando i presenti – e chiedo a tutti noi di consegnarle
definitivamente al passato. Chi mi conosce sa che non amo perdere tempo a
maggior ragione dinanzi a un’emergenza come questa, che va affrontata con serietà
e determinazione. Le risorse ci sono: dobbiamo spenderle bene ed efficacemente,
e dobbiamo essere in grado di farlo dal 1° gennaio. Per questo è necessario il
concorso di tutti e i nostri Uffici, che hanno già garantito un lavoro e un
impianto di qualità, sono a disposizione. Le priorità sono evidenti:
salvaguardare e rigenerare il paesaggio olivicolo, sostenere e investire nella
ricerca, salvaguardare il reddito di imprese e lavoratori».
Dalla riunione, oltre all’evidente necessità di proseguire
nel monitoraggio del territorio per contenere al massimo l’avanzata del
batterio, è emersa l’esigenza di attivare con tempestività tutte le misure
volte al rilancio dell’economia agricola del territorio colpito dalla Xylella,
compensare le imprese che hanno subito danni a seguito dell’emergenza e
potenziare tutti gli interventi volti a contrastare l’avanzata del batterio,
semplificare le procedure di autorizzazione dei reimpianti, mantenere sul
territorio il valore aggiunto connesso allo smaltimento del legname. Inoltre, è
stata sottolineata anche l’esigenza di disporre di efficaci strumenti di
informazione, per rendere ufficiale ed oggettiva la comunicazione sulla
presenza del batterio.
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