
“Tutti i produttori – ha detto il presidente di Cia Imola –
sanno benissimo che così non si può continuare, che la nostra frutticoltura è a
rischio così come le nostre aziende e un intero sistema economico-produttivo.
Le difficoltà, come hanno specificato gli agricoltori presenti, sono legati al
contrasto delle patologie della frutta provocata da cimice asiatica e insetti
ancora “sconosciuti”, dai cambiamenti del clima ma anche da prezzi non
remunerativi, difficoltà di commercializzazione e di aggregazione.
Questi problemi persistono da diverso tempo, ma sono
diventati davvero insostenibili in un’annata come questa, quando praticamente
nessun prodotto è in grado di portare un reddito alle aziende agricole.
E se gli agricoltori smettono di produrre, perché farlo
significa lavorare in perdita, non sono solo loro a rimetterci, ma l’intera
economia del territorio, visto che le aziende agricole smetteranno di impiegare
forza lavoro stagionale e anche di immettere sul mercato prodotti Made in Italy
di qualità. Quindi è tutta la società, composta da lavoratori in agricoltura,
famiglie e consumatori, che si troverà in difficoltà insieme a noi. Ecco perché
la crisi della nostra agricoltura deve diventare un problema economico e
sociale condiviso, anche dagli amministratori del Circondario, dal sindaco
della Città Metropolitana e dai sindacati agricoli. A loro invieremo in questi
giorni una lettera per spiegare la situazione e chiedere che ci sostengano a
livello regionale per chiedere contributi straordinari per i frutticoltori più
colpiti dalla crisi. Abbiamo apprezzato l’impegno dell’assessore regionale che
si è impegnata a stanziare, proprio in queste ore, 250.000 euro per
l’attivazione di mutui a tassi agevolati e sgravi fiscali e contributivi
destinate alle aziende colpite da cimice asiatica e si è impegnata a portare il
problema all’attenzione del nuovo Governo che si formerà e dell’Europa.
Si tratta sicuramente di un primo passo a sostegno del
reddito per le aziende, ma non basta perché serve soprattutto un sostegno
diretto, liquidità a fondo perduto, per superare questo anno difficilissimo e
ripartire. Naturalmente sono utili anche azioni indirette come la sospensione
dei mutui che alcuni istituti bancari imolesi hanno già garantito. Nel corso dell’assemblea – continua Zambrini
– gli agricoltori hanno anche chiesto più ricerca per contrastare le patologie
delle piante più aggressive, una ricerca che dovrà essere pubblica e super
partes per trovare finalmente una soluzione per la cimice asiatica e altri
insetti e funghi particolarmente aggressivi”.
“Nel corso dell’incontro – conclude Zambrini – gli
agricoltori presenti si sono impegnati a partecipare attivamente e in maniera
concreta per chiedere ciò che è giusto. Per questo stiamo pensando a una vera e
propria mobilitazione, organizzata insieme ai produttori di altre province
della nostra regione e di altre regioni colpite dalla crisi, per dare un
segnale forte a tutti i livelli, dalle istituzioni ai consumatori. Una cosa è
certa: non si può stare fermi a guardare l’intera economia agricola del nostro
territorio andare in pezzi senza lottare fino in fondo per salvarla”.
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