
Nel caso di organismi fitofagi come gli Insetti, provenienti
da altri areali e in grado di dare luogo nei territori di nuova colonizzazione
a vere e proprie “invasioni biologiche” favoriti nella diffusione dalla
mancanza di fattori biotici di contenimento delle loro popolazioni, il ricorso
alla “Lotta Biologica Classica” con l’individuazione nei luoghi di origine del
fitofago di efficaci antagonisti naturali (parassitoidi, predatori,
entomopatogeni) e la loro introduzione nei nuovi ambienti, rappresenta in vari
casi, laddove le eradicazioni non siano più possibili, una strategia cardine
per ricondurre questi organismi al di sotto della soglia di danno,
ripristinando situazioni di equilibrio degli ecosistemi perturbati.
In tale contesto generale, nel recepire nel nostro Paese la
Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, il DPR
8 settembre 1997, n. 357 e il successivo D.P.R. 12 marzo 2003 n. 120 non hanno
previsto nessun percorso autorizzativo in deroga, bloccando nei fatti ogni
intervento di Lotta Biologica Classica nel nostro Paese con utilizzo di
antagonisti naturali introdotti da altri areali.
Il dibattito avviato negli ultimi anni dalla comunità
scientifica italiana che si occupa di difesa delle piante da insetti dannosi
alieni introdotti accidentalmente da altre aree geografiche, CREA Centro di
Ricerca Difesa e Certificazione in primis, unitamente al Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali e al Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare ha finalmente ridato al nostro Paese la
possibilità di realizzare interventi di Lotta Biologica Classica, sottolineando
altresì giustamente l’indispensabilità di un percorso autorizzativo basato
sull’esame di corrette analisi di impatto ambientale, condotte nel rispetto
degli standard definiti dalla FAO e dall’EPPO.
Con l’entrata in vigore il 20 settembre 2019 del DPR 5 luglio
n.102 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5/9/2019 (Regolamento modifiche
dell’art. 12 del DPR 8/9/1997 n.357), al di là delle fredde notizie di ordine
legislativo, si reintroduce infatti in Italia la possibilità di realizzare
interventi di “Lotta Biologica Classica” a difesa della nostra agricoltura e
dell’ambiente mediante il ristabilimento di nuovi equilibri naturali con
l’impiego di antagonisti naturali per il contenimento al di sotto di soglie di
danno delle popolazioni dei nuovi “Pest” che stanno drammaticamente decimando
la nostra agricoltura.
I passi successivi prevedono l’emanazione di un apposito
Regolamento che dovrà in tempi brevi stabilire il percorso istituzionale per
l’esame dei dossier che dovranno accompagnare le domande di interventi di Lotta
Biologica Classica che potranno essere presentate dalle Regioni e dalle
province autonome di Trento e Bolzano, per arrivare all’autorizzazione del
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sentiti il
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il Ministero della
Salute.
Il mondo scientifico, le istituzioni e gli imprenditori del
settore agroindustriale che cercano ogni giorno con fatica di difendere la
nostra agricoltura dalle aggressioni di nuovi organismi e microrganismi nocivi,
non possono che salutare con un sospiro di sollievo la reintroduzione della
possibilità di realizzare corretti e ponderati interventi di Lotta Biologica
Classica a difesa delle colture.
FOTO: l'antagonista naturale (noto come Vespa samurai) della
Cimice asiatica, attualmente in fase di studio presso la sede di Firenze del
CREA-DC, per verificare le sue potenzialità nel controllo del nuovo Pest.
FONTE: Accademia dei Georgofili
AUTORE: di Pio Federico Roversi
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