
“La Legge contro il caporalato di cui si è dotato il nostro
Paese è, come si riscontra ancora una volta oggi, una norma eccellente,
considerata best practice a livello europeo – premette il ministro attraverso
una nota. Una Legge che sta dando risultato importantissimi e che a maggior
ragione per questo deve essere fatta funzionare completamente.
Deve essere infatti chiaro che quella non è solo una norma
repressiva ma contiene in sé una parte preziosissima legata alla prevenzione e
alla rete del lavoro agricolo di qualità.
Va spezzato il legame malato e illegale tra caporali e
imprese e tra caporali e lavoratori. Non è quello il luogo dell’intermediazione
del lavoro.
Va spezzato il legame tra caporali e lavoratori migranti sul
versante dei servizi: trasporti e luoghi di residenza. Uno sforzo enorme che va
fatto non contro le aziende ma con le aziende, perché il caporalato significa
concorrenza sleale e danneggia quelle imprese, e sono tantissime, che operano
nella legalità, con esiti eccellenti. E che va fatto con i consumatori e la
grande distribuzione.
Se una lattina di pomodoro costa 50 centesimi da qualche
parte qualcuno sta pagando un prezzo altissimo, spesso con la vita. Una spirale
che va assolutamente spezzata”.
Quindi l’annuncio: “Per questo intendo, nei prossimi giorni,
incontrare imprese della produzione, della trasformazione, della distribuzione,
per riequilibrare la catena del valore. Deve funzionare la filiera.
Naturalmente, grazie a Forze dell’Ordine e Magistratura per il grande lavoro
che stanno compiendo”.
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