
“C’è molto da fare – ha aggiunto – penso al sostegno
all’export agroalimentare che dobbiamo portare dai 43 attuali a 50 miliardi
entro i prossimi anni anche in un contesto difficile come quello attuale dove
si parla più di dazi e barriere”. “Export – ha proseguito la Ministra Bellanova
– “ma anche investimenti nelle filiere per migliorare i rapporti tra
agricoltori e trasformatori, vera chiave del Made in Italy, soprattutto nel
Mezzogiorno”.
E ancora: “Ho sempre sostenuto la necessità di
un’agricoltura finalmente attrattiva per le nuove generazioni e in questa
direzione intendo spendermi. A disposizione c’è uno spazio enorme. Agricoltura
di qualità significa futuro, imprese, posti di lavoro, rigenerazione del
paesaggio, tutela ambientale, innovazione, valorizzazione delle identità e
tipicità, servizi di eccellenza: uno dei più importanti biglietti da visita del
nostro Made in Italy. Una grande occasione per le nuove generazioni.
Soprattutto, ma non solo, quelle del Mezzogiorno. Per questo l’interlocuzione
con le imprese sarà cruciale. Come quella con le Regioni che dovrà essere
costante, alimentata dal riconoscimento reciproco e dalla leale collaborazione
istituzionale”.
“Battaglia contro il caporalato”
“Abbiamo davanti una sfida importante anche a Bruxelles, per
cambiare l’Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese”, ha aggiunto
Bellanova, sottolineando che, “In Europa dobbiamo difendere l’agricoltura
mediterranea, scrivere regole che diano futuro al lavoro di migliaia di giovani
che stanno investendo la loro vita nelle nostre campagne. Anche per questo
battaglia aperta al caporalato: il mio impegno in questa direzione sarà
assoluto perché non dimentico Paola Clemente e le tante, troppe vittime di
caporalato, italiane e migranti, uomini e donne. Il mio pensiero va a loro,
costantemente”.
“Naturalmente”, ha concluso la ministra Bellanova, “una
delle priorità per me ineludibile sarà affrontare immediatamente l’emergenza
xylella, verificare lo stato dell’arte dei provvedimenti e la loro attuazione,
riprendere il filo con i territori, garantire il giusto sostegno alla
rigenerazione del paesaggio salentino e pugliese e a quanti già si stanno
spendendo con generosità e impegno in questa direzione”.
Xylella, per Bellanova la ricerca può fermare la diffusione
del batterio
Il Salento come un terreno di sperimentazione e ricerca per
fermare l'avanzata della Xylella: lo ha detto il ministro della Politiche
agricole Teresa Bellanova, intervenendo a un convegno organizzato a Ginosa
(Taranto).
"Ricerca, ricerca, ricerca: il Salento sia un campo di
sperimentazione a cielo aperto", ha detto il ministro. "E'
fondamentale - ha aggiunto - fermare l'avanzata del batterio verso le altre
province pugliesi tenendo sotto stretto controllo i territori e intervenendo
tempestivamente dove necessario. Ed è assolutamente prioritario rilanciare
olivicoltura e attività frantoiane in Salento. E avere come obiettivo
ineludibile la rigenerazione del paesaggio".
Bellanova ha inoltre rilevato: "con il Piano da 300
milioni di euro dovremo stimolare la rinascita dell'olivo in Salento. È una
grande scommessa, ma è questa l'identità di quella terra". Per il ministro
saranno necessari incentivi per impiantare il Leccino, che ha dimostrato
maggiore resistenza alla Xylella, così come "è altrettanto necessario
rafforzare l'interlocuzione con Bruxelles per un sostegno forte, perché
evidentemente la Xylella è una falla evidente del sistema di controllo alle
frontiere rispetto all'ingresso di piante con batteri pericolosi". Per
questo, ha aggiunto, "chiederemo alla Commissione Ue di sostenere in ogni
modo il lavoro di migliaia di florovivaisti e agricoltori pugliesi".
Bellanova ha sottolineato infine che "il resto
dell'Italia è controllata e indenne", rilevando che "nei mesi scorsi
non sono mancati esempi di concorrenza sleale e di blocchi delle importazioni
di materiale florovivaistico italiano per questa ragione". E' una
battaglia, ha concluso, che si potrà vincere "se tutti saremo impegnati
per lo stesso obiettivo. Che non può non essere la difesa e salvaguardia
dell'olivicoltura salentina e la rigenerazione del paesaggio"
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