“Una vita di lavoro in agricoltura non può valere la miseria
di 513 euro mensili di assegno pensionistico”. Sono di Matteo Valentino,
presidente ANP Cia Capitanata, le dichiarazioni che ieri, martedì 21 gennaio
2010, hanno aperto l’assemblea provinciale dell’Associazione Nazionale
Pensionati Cia tenutasi nell’aula consiliare del Municipio di Serracapriola. In
media, un agricoltore in pensione percepisce la miseria di 513 euro. Una vita
intera di lavoro nei campi, con le mani spaccate dal gelo e le schiene piegate
dalla fatica. Tutto questo viene “ripagato” da una pensione di 513 euro. Nel
resto d’Europa, mediamente, la pensione per chi ha lavorato una vita in
campagna è superiore del 30% a quelle erogate in Italia. “Non è soltanto una
questione di giustizia sociale”, ha aggiunto Michele Ferrandino, presidente
provinciale CIA Capitanata, “ma anche un problema reale, quotidiano, visto che
i nostri studi confermano come tanti pensionati agricoli, per ristrettezze
economiche, rinuncino perfino a curarsi”.
GLI AGRICOLTORI IN PENSIONE. In tutta la Puglia, i
pensionati di ANP-Cia sono circa 20mila, di cui oltre 4mila in provincia di
Foggia. La principale rivendicazione ANP-Cia riguarda l’innalzamento delle
pensioni minime a 650 euro; la stabilizzazione della quattordicesima; la
rivalutazione piena delle pensioni secondo il costo della vita; la riforma
dell’opzione donna e il riconoscimento del lavoro usurante. Oggi, per lo stato,
lavorare in agricoltura non significa svolgere un lavoro usurante. “Occorre una
pensione di garanzia per i giovani”, ha aggiunto Nicola Cantatore, direttore
provinciale di CIA Capitanata. “Serve il taglio delle tasse sulle pensioni,
poiché i pensionati sono la categoria che le paga davvero. Occorre una legge
nazionale sulla non-autosufficienza e bisogna elevare gli standard del diritto
alla salute nel Sud e nelle aree rurali del Paese”. Si tratta di rivendicazioni
e proposte che ANP Cia ha portato all’attenzione di questo e dei precedenti
governi. “La nostra battaglia continuerà, perché su una questione così
importante il governo deve dare ai pensionati una risposta finalmente
positiva”, hanno spiegato i dirigenti CIA e ANP Capitanata.
PENSIONI SBAGLIATE. Una pensione su 5 è sbagliata: il 20%
delle pensioni attualmente erogate potrebbe essere stato calcolato su parametri
errati. E’ quello che ha scoperto il patronato Inac-Cia, a livello nazionale, e
i dati sembrano essere confermati anche in Capitanata, dove CIA Agricoltori
Italiani, Associazione Nazionale Pensionati (ANP) e Inac-Cia stanno portando in
tutte le città il progetto denominato Occhio all’errore. Il controllo avviene
tramite lo screening dei dati per analizzare l’eventuale errore. Da quel
momento in poi, Inac-Cia si fa carico, naturalmente, anche di attivarsi con
l’Inps per recuperare gli arretrati in favore dell’avente diritto. Sono già
diversi i casi in cui il patronato è riuscito a recuperare arretrati per somme
che erroneamente non erano state corrisposte al pensionato. A Cerignola, grazie
al patronato Inac Cia, due pensionati hanno recuperato ciascuno oltre 4mila
euro di arretrati erroneamente non percepiti.Durante gli incontri preparatori
dell’assemblea provinciale ANP, Inac-Cia ha presentato anche i suoi nuovi
servizi per aiutare i pensionati nella gestione delle buste paga di collaboratrici
domestiche e colf, oltre a successioni e registrazioni di contratti di fitto.
Inac-Cia dà assistenza ai cittadini negli adempimenti di tutte le scadenze
relative ai modelli 730, Red Inps, Isee, adesione all’Anp e check-up per
verificare e richiedere diritti sociali e previdenziali spettanti e non ancora
rivendicati o riconosciuti.
Fonte: Rec24 Reporter d Capitanata
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