La Legge di Bilancio 2020 ha rivisto le agevolazioni per le
imprese che acquistano beni strumentali, materiali ed immateriali, prevedendo
un vero e proprio credito di imposta che andrà a sostituire gli attuali super
ed iper ammortamento. La nuova formulazione apre la strada anche alla fruizione
del credito nel settore agricolo per le imprese che non determinano il reddito
nei modi ordinari.
La Legge di Bilancio 2020 rivoluzionerà nettamente le due
agevolazioni per gli investimenti in beni strumentali e al posto di super ed
iper ammortamento sarà introdotto un doppio credito d’imposta.
Il nuovo credito d’imposta sarà variabile a seconda della
tipologia di investimenti: 40% o 20% del costo, in base all’importo dell’investimento,
per gli investimenti materiali nell’Industria 4.0; 15% del costo, per gli
investimenti in servizi e software digitali; 6% per gli investimenti in beni
diversi dai precedenti.
Per i beni materiali connessi all’Industria 4.0,
l’agevolazione verrebbe strutturata come segue:
investimento fino a 2,5 milioni di euro: aliquota credito
d’imposta pari al 40% con un beneficio fiscale annuale pari all’8% su 5 anni;
parte eccedente 2,5 mln e fino a 10 mln: aliquota credito
d’imposta pari al 20%.
Per i beni immateriali l’iper ammortamento verrà trasformato
in un credito d’imposta con aliquota del 15% con un beneficio fiscale annuale
del 5% su 3 anni, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro.
Per l’acquisto di altri beni materiali, l’attuale
maggiorazione del 30% del costo (super ammortamento), sarà sostituita da un
credito d’imposta, riconosciuto fino a 2 milioni di euro di investimento, con
aliquota pari al 6% con fruizione del beneficio annuale pari all’1,2% su 5
anni.
Ricerca e Sviluppo
Il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo previsto dal D.L. n.
145/2013, più volte modificato negli anni successivi, viene sostituito con un
nuovo credito d’imposta riconosciuto, per l’anno 2020, sugli investimenti in
ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e
in altre attività innovative.
In particolare, il nuovo credito d’imposta compete per:
attività di ricerca fondamentale, di ricerca industrialee
sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico. In tale ipotesi, le
spese sostenute entro il limite di 3 milioni di euro beneficeranno di un
credito nella misura del 12% delle spese ammissibili;
per attività di innovazione tecnologicafinalizzata a
prodotti o processi nuovi o sostanzialmente migliorati spetterà un credito pari
al:
6% delle relative spese ammissibili nel limite massimo di
1,5 milioni di euro;
10% delle relative spese ammissibili entro il limite massimo
annuale di 1,5 milioni di euro, per le attività specificatamente destinate alla
realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente
migliorati, per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di
innovazione digitale 4.0;
per attività di designe ideazione estetica il credito sarà
pari al 6% delle relative spese ammissibili entro il limite massimo di 1,5
milioni di euro.
Le spese ammissibili devono essere depurate di eventuali
contributi o sovvenzioni ricevuti a qualsiasi titolo e i limiti massimi di
spesa devono essere ragguagliati all’anno nel caso in cui il periodo d’imposta
non corrisponda all’anno.
Le imprese ammesse al beneficio devono aver correttamente
assolto gli adempimenti relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro e agli
obblighi di versamento di imposte e contributi derivanti dai contratti di
lavoro.
Fonte: Consulenza Agricola.it
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