Oscar Green, da chi fa maturare i grappoli d’uva appena
raccolti negli abissi marini per accelerare il processo di fermentazione e
purificarli a chi “coltiva” abiti eterni che durano tutta la vita, da chi si è
inventato il formaggio di latte d’asina a chi usa le cipolle per creare una
crema anticellulite, ma anche chi ha portato in Italia la Moringa, superfood
contadino, e chi produce mais di vetro, una particolare pannocchia delle
antiche tribù Cherokee. Sono solo alcune delle straordinarie innovazioni nate
dall’ingegno dei giovani italiani che si inventano il lavoro, finalisti
all’Oscar Green di Coldiretti e scelti
dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia di giovani imprenditori di
tutta Italia i veri protagonisti italiani del Green Deal.
Un esempio è la storia di Flavia, che ha detto basta ai
vestiti usa e getta e puntato sulla creazione di indumenti “eterni”. Si forma
come modellista di abbigliamento nelle Marche, ma il richiamo delle radici la
riporta in Calabria, dove incontra coltivatori di ginestra, terreni abbandonati
ricchi di ortiche, allevatori che devono smaltire la lana, antiche lavorazioni
di lino e canapa. E’ con questi materiali che comincia a costruire abiti
attorno alle donne, utilizzando una rete di collaborazioni: da chi coltiva a
chi raccoglie, da chi intesse il filato, a chi consegna la lana, a chi ispira
collezioni. “Chi indossa un mio vestito, non indossa solo un capo – dice Flavia
– ma una storia, una bellissima storia che sa di terra.
Ma stupisce anche il nuovo modello imprenditoriale di
Giulia, una giovane imprenditrice toscana che produce un vino molto particolare
facendo maturare i grappoli appena raccolti sotto gli abissi marini per
accelerare il processo di fermentazione e restituire salinità ma soprattutto
per evitare di utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale
impiegato nella produzione è il sale del mare.
Tra le innovazioni c’è la brillante idea di Marco, un
agricoltore custode del Friuli Venezia Giulia appassionato di antiche colture
che, per produrre farina e biscotti, ha iniziato a coltivare un particolare
tipo di mais “la gemma di vetro” delle antiche tribù Cherokee che non ha
bisogno di trattamenti. La pannocchia è
più piccola rispetto alle altre ma è di straordinaria bellezza con tutte le
tonalità del vetro, dal blù intenso al trasparente dell’acqua, fino al viola,
vinaccia e turchese.
Molto originale è anche l’idea di Francesca di produrre in
Campania bio-cosmetici dalla cipolla creando una nuova crema anti cellulite. La
cipolla ramata di Montoro, infatti è ricca di proprietà antiossidanti e a
differenza delle altre cipolle ha un aroma dolce e fragrante che non disturba.
Ma quest’anno alla finale degli Oscar c’è anche la bella intuizione di
Giovanni, un allevatore lucano che unisce tecnologia e amore per gli animali.
Utilizzando un innovativo collare hi-tech le sue vacche podoliche possono
tranquillamente brucare sui pascoli più impervi libere e in maniera del tutto
autonoma perché la loro posizione insieme alla capacità di movimento ed
eventuali rischi sono controllate in tempo reale.
In finale degli Oscar green è giunta anche la brillante
trovata di Massimiliano di trasformare la sua azienda in Umbria nell’antico
West dove si sentono cavalcare, proprio come avviene nei film, enormi bisonti
che alzano una gran nuvola di polvere proprio nei film sugli indiani. Del
bisonte non si butta via niente, dalla pelle per prestigiose lavorazioni
artigianali alla lana ma anche in cucina è molto apprezzato dai ristoranti che
puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola.
In Abruzzo è nato un nuovo business della moda sostenibile
grazie a Gianluca che come produce accessori natural fashion colorati con la
gemma più preziosa del posto: lo zafferano senza utilizzare additivi chimici.
Stringendo un patto salva terremoto con i coltivatori della zona, in pieno
centro all’Aquila tra le gru della ricostruzione il giovane imprenditore ha
aperto un punto vendita di prodotti Natural fashion di una nuova sfida per la
rinascita di un territorio ferito.
In Lombardia Leonardo si è inventato il primo formaggio di
latte d’asina, chiamato arlecchino perché viene prodotto grazie all’aggiunta di
latte di capra e di mucca permettendo così alle incredibili proprietà del latte
d’asina di andare in stagionatura donando a questo gustoso prodotto una qualità
incredibile ma anche in onore al borgo che dette i natali alla famosa e omonima
maschera.
Tra i finalisti c’è anche l’idea di Pietro che in Calabria
ha sperimentato il primo collare anti-lupo che ospita un processore a
ultrasuoni, con una frequenza studiata per allontanare gli animali pericolosi
dal gregge.
In Friuli Simone si è messo alla guida di un gruppo di
agricoltori per riqualificare terreni abbandonati e incolti trasformandoli in
habitat ideali per la tutela della biodiversità animale e vegetale. Il
risultato sono ettari di splendidi prati fioriti, vere e proprie “spa” per
insetti, che hanno favorito l’attività della api aumentando la produzione di
miele ma anche creato le condizioni per l’arrivo della vespa samurai, l’unico
insetto oggi in grado di combattere la cimice asiatica che distrugge i
raccolti. Alcuni esemplari sono stati già trovati e portati nei laboratori
dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.
Felice è anche l’intuizione di Paola, giovane produttrice
pugliese che ha cominciato a produrre il primo olio spalmabile anti- Xylella,
un primato assoluto nel mondo del food, bello da vedere, cremoso e
incredibilmente buono e intenso.
Da sottolineare è anche la curiosa proposta campana di
Antonio del primo agri-omogenizzato a km0 prodotto per i più piccoli solo ed
esclusivamente con tenerissima carne di razza Marchigiana dell’Appennino
Centromeridionale. L’alimentazione dei bovini è composta da foraggi e cereali
biologici scelti e certificati ogm-free autoprodotti su terreni aziendali.
Da Oscar Green della Coldiretti sono anche le preziose
esperienze imprenditoriali di Frediano Augusto, il primo contadino alchimista
che nella sua azienda trasforma le erbe officinali tipiche della Sardegna in
ottimi antibatterici e squisiti aromatizzanti per cocktail e piatti gourmet ma
anche le coccole contadine per future mamme messe in campo da Andrea,
imprenditore ligure che nella sua azienda, immerso nel fantastico mondo della
lavanda, regala profumate attenzioni a tutte le donne in attesa.
Tra le proposte eccellenti quest’anno ci sono anche quelle a
sfondo sociale come quella che dimostra il coraggio di Luca di trasformare in
Sicilia l’ingiustizia in riscatto sociale cominciando a coltivare terreni
confiscati alla mafia per convertirli in oasi di pace e tranquillità oppure
dove nel Lazio le disabilità e le fragilità diventano, grazie a Sara, nuove
potenzialità attraverso la terapia assistita con animali e in campagna o ancora
in Piemonte si parte dalla terra con Simone e Davide per ridare dignità agli
ultimi della società in un fazzoletto di terra dove si coltivano saperi, sapori
e umanità.
ECCO TUTTI I FINALISTI DEGLI OSCAR GREEN COLDIRETTI
CATEGORIA CREATIVITÀ
L’UVA SOTTOMARINA DIVENTA NETTARE DEGLI DEI
Toscana – Giulia Arrighi
Questa è una storia antica, è la storia di un segreto di
2.400 anni, custodito nel mare e riscoperto grazie agli infaticabili studi di
un grande ricercatore, il prof Scienza, che voleva capire che sapore avesse il
‘nettare degli dei’ degli antichi greci. Un vino, forse il più mitologico di
sempre era prodotto nell’isola di Chio. Giulia e suo padre si sono messi sulle
tracce di quel vino. Quel segreto antico era nel mare. I grappoli appena
raccolti, vanno immersi così da accelerare il processo di fermentazione e
restituire quella salinità al palato che faceva impazzire i commensali ai
banchetti degli antichi signorotti dell’Impero Romano. Questa tecnica consente
di non utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale
impiegato nella produzione è il sale del mare.
COLLARE ANTILUPO PER CAPPUCCETTO ROSSO
Calabria – Pietro Orlando
In Aspromonte Pietro, a 19 anni, finito il liceo sceglie di
diventare pastore di capre e con i suoi amici studia idee nuove per difendere
il suo gregge … Dopo un po’ nasce l’idea dell’ultrasuono. Quel collare antico,
di tradizione, che riporta immagini di questa storia millenaria, oggi ospita un
processore a ultrasuoni, con una frequenza studiata per allontanare il lupo.
‘Così lo teniamo lontano dal gregge – spiega – senza fargli del male. Salviamo
le capre e salviamo anche lui, ‘u professore’’. Il collare di Pietro è un
recinto virtuale, ma efficace attorno al gregge. I suoi cani infatti, grazie
agli ultrasuoni, rimangono in cerchio intorno al gregge, nella giusta distanza,
ma allo stesso tempo, sufficiente a cinturare gli animali e difenderli.
DALLA CIPOLLA ALLA
CREMA ANTICELLULITE
Campania – Francesca Barbato
Francesca dalla coltivazione della cipolla ramata di Montoro
ha creato una nuova crema per gli inestetismi cutanei della cellulite snellente
e modellante. La cipolla ramata di Montoro, infatti, è ricca di flavonoidi con
importanti proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e secondo studi recenti
anche antitumorali. Davanti a chi storce il naso pensando all’odore pungente
della cipolla Francesca fuga ogni sospetto, la ramata, a differenza delle
altre, ha un aroma dolce e fragrante. I centri benessere, di estetica e le
farmacie fanno a gara per averla sugli scaffali. La donna vuole naturalezza, la
terra di Montoro lavora per lei.
CATEGORIA FARE RETE
TINTURE CONTADINE
SALVA -TERREMOTO
Abruzzo – Gianluca Nappo
Siamo in Abruzzo, in un territorio devastato dal terremoto
che ha azzerato tutto ma non la capacità di reagire. Per ripartire si punta sul
gioco di squadra e sulla gemma più preziosa dell’Abruzzo, lo zafferano. Nel suo
laboratorio Gianluca, produce accessori uomo/donna natural fashion colorati con
eccellenze enogastronomiche abruzzesi tra cui principalmente zafferano. Non
utilizza additivi chimici per cui il risultato è un prodotto ecosostenibile
realizzato in maniera artigianale con il massimo rispetto dell’ambiente. Un
patto con i coltivatori di zafferano che è la premessa del riscatto salva –
terremoto. In pieno centro all’Aquila tra le gru della ricostruzione il giovane
imprenditore ha aperto un punto vendita con prodotti interamente tinti con lo
zafferano e con il vino Montepulciano d’Abruzzo. La parte più preziosa della
moda contadina che sa collegare esperienze diverse rendendo protagonista un
territorio ferito attraverso una nuova sfida.
ABITI ETERNI
Calabria – Flavia Amato
Basta con vestiti usa e getta Flavia punta alla creazione di
indumenti slow fashion per dimostrare che un capo può essere un’avventura che
dura per tutta la vita. Si forma come modellista di abbigliamento nelle Marche,
ma il richiamo delle radici la riporta in Calabria, lungo la fascia Ionica,
incontra coltivatori di ginestra, terreni abbandonati ricchi di ortiche,
allevatori che devono smaltire la lana, antiche lavorazioni di lino e canapa.
Comincia a costruire abiti attorno alle donne, a partecipare a questo miracolo
di bellezza, c’è una rete di collaborazioni: da chi coltiva a chi raccoglie, da
chi intesse il filato, a chi consegna la morbida lana, da chi tramanda saperi
antichi, a chi ispira collezioni e a chi comunica e raggiunge quel pubblico di
donne sensibili. ‘Chi indossa un mio vestito, non indossa solo un capo dice
Flavia ma una storia, una bellissima storia che sa di terra.
LA “SPA” PER INSETTI
Friuli Venezia Giulia – Simone Betto
In Friuli Simone si è messo alla guida di un gruppo di
agricoltori per riqualificare terreni abbandonati e incolti trasformandoli in
habitat ideali per la tutela della biodiversità animale e vegetale. Il
risultato sono ettari di splendidi prati fioriti, vere e proprie “spa” per
insetti, che hanno favorito l’attività della api aumentando la produzione di
miele ma anche creato le condizioni per l’arrivo della vespa samurai, l’unico
insetto oggi in grado di combattere la cimice asiatica che distrugge i
raccolti. Alcuni esemplari sono stati già trovati e portati nei laboratori
dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.
CATEGORIA
SOSTENIBILITÀ
ARRIVA IL MAIS DI VETRO
DELLE TRIBÙ CHEROKEE
Friuli Venezia Giulia – Marco Zozzoli
A Illegio, prezioso borgo della Carnia, patria della polenta
e del mais tradizionale, Marco, giovane agricoltore custode appassionato di
antiche colture produce un particolare tipo di mais “la gemma di vetro” dalle
antiche tribù Cherokee. La pannocchia è più piccola rispetto alle nostre, ma di
straordinaria bellezza. E’ un mais rustico, non ha bisogno di trattamenti, e si
è adattato in brevissimo tempo sorprendendo persino i vecchi contadini del
posto. Da un solo seme, incredibilmente, ne nascono diverse piante. Una sola
pianta porta fino a tre pannocchie. Con tutte le tonalità del vetro, dal blù
intenso al trasparente come l’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese. Con
questo squisito mais Marco produce tantissimi prodotti, dalla farina fino aio
biscotti.
IL PRIMO OLIO SPALMABILE ANTI- XYLELLA
Puglia – Paola Melcarne
Mentre ci si affida
alla ricerca per combattere una delle più potenti insidie all’agricoltura
italiana, la xylella, una giovanissima, si forma all’estero per prendere in
mano la storica azienda produttrice di olio d’oliva del padre e trasformare un
momento critico in una opportunità. Occorre una idea brillante come l’olio,
preziosa come il nettare delle api, giovane come il mondo che circonda questa
ragazza. Così nasce l’ultima creatura in azienda: è la crema d’olio, che prende
il nome di spalmabile all’olio d’oliva. Un primato assoluto nel mondo del food.
Bella da vedere, cremosa, e incredibilmente brillante, di un verde intenso,
impreziosito di riflessi dorati. E’ la magia dell’abbraccio tra l’olio d’oliva
secolare del Salento e la cera d’api.
AGRI – OMOGENIZZATI A KM0
Campania – Antonio Della Rocca
Capita che un nuovo ramo d’azienda nasca da una necessità.
Quella ad esempio di dare da mangiare ai propri figli, mentre si è in viaggio,
senza rinunciare alla qualità. Siamo in Campania, qui Antonio, suo padre, suo
nonno, sono i custodi della razza Marchigiana dell’Appennino Centromeridionale
produce squisiti omogenizzati di eccellenza con la carne più tenera possibile e
la sola aggiunta di olio extravergine d’oliva di Caiazzo. L’alimentazione dei
bovini è composta da foraggi e cereali biologici scelti e certificati OGM-FREE
autoprodotti su terreni aziendali. Alle mamme Antonio non parla degli altri
omogenizzati commerciali ma dice loro che ha a cuore la crescita sana dei loro
bambini.
CATEGORIA IMPRESA 4.TERRA
IL WEST ITALIANO –
BENVENUTI TRA I BISONTI
Umbria – Massimiliano Gatti
Li senti cavalcare proprio come avviene nei film western,
sono enormi, alzano una gran nuvola di polvere e sono schivi come quando
cavalcano le pianure degli indiani d’America. Ma hanno un fascino incredibile.
Quello che ha colpito Massimiliano Gatti, il primo allevatore hi-tech italiano
di bisonti allo stato brado. A stuzzicare la testardaggine di Massimo sono
state le carni di questo animale. Magre, colesterolo quasi inesistente, omega 3
e omega 6 alle stelle e con una quantità di ferro impareggiabile. E poi la sua
versatilità. Del bisonte per davvero non si butta via niente. Dalla pelle
prestigiosissima per lavorazioni di alto valore artigianale, alla lana
paragonabile al cachemire, al quinto quarto e a tutti i tagli di carne. Un
variegato attivismo gira intorno a questo allevamento hi-tech, e va dagli
artigiani che lavorano la materia prima, a un dedalo di ristoranti che puntano
all’eccellenza e all’innovazione in tavola. Nel cuore verde dell’Italia pulsa
l’antico west. Benvenuti nella terra dei bisonti.
COWBOY HI-TECH
Basilicata – Giovanni Pergola
Giovanni ha ideato una vera rivoluzione per gli allevamenti
di vacche podoliche del territorio lucano che possono essere libere e
indipendenti di brucare in pascoli scoscesi, con anfratti nascosti e ripidi
saliscendi. Come? Applicando un collare hi-tech, resistente ai forti urti di
questi animali maestosi, grazie all’uso di una nuova tecnologia, studiata per
fornire informazioni in tempo reale, sia sulla posizione dell’animale, sia
sulla capacità di movimento, ed eventuali rischi. Sul collare super collaudato
ci sono dei pannelli solari che alimentano autonomamente l’intero impianto
tecnologico e, il costo per il mandriano, è equivalente a un classico collare
con il campanaccio.
IL COCKTAIL DELL’ALCHIMISTA
Sardegna – Frediano
Augusto Mura
Nell’azienda di Frediano le erbe officinali finiscono negli
alambicchi per diventare quello che non ti aspetteresti mai. Siamo in Sardegna,
dove un giovane imprenditore agricolo scopre l’alchimia dell’orto e ne fa
eccellenti trasformati. Il suo imperativo è “del tutto naturale” e così
l’idrolato di timo e l’erba Barona, pianta tipiche della Sardegna e della
Corsica, diventano antibatterici naturali ma anche utili per aromatizzare
cocktail nei bar o per emulsioni nei piatti gourmet. Per chef gli oli essenziali aromatici sono un
tripudio di sapore, non vengono prodotti per macerazione, ma per distillazione
in modo da essere duraturi nel piatto. Ma Frediano ha in serbo ancora una
novità, la resina, quella che fino a oggi era solo uno scarto di lavorazione
durante l’estrazione in corrente di vapore, diventa colore naturale per
dipingere la ceramica a freddo, evitando quindi la cottura per la colorazione.
La magia di questa resina consente di ottenere un effetto vetrificazione del
manufatto.
CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE
CONTADINI ANTI –
MAFIA
Sicilia – Luca Cammarata
L’ingiustizia e il riscatto. Questo sembrano raccontare le
dure e meravigliose terre di Sicilia, riscattate alla mafia e consegnate agli
ultimi. Luca e Davide Cammarata, hanno trasformato questo territorio rurale in
una azienda agricola con scopo sociale e qui, insieme alle associazioni del
territorio, Real Dream e San Cataldo, in collaborazione con l’Asp 2 di
Caltanissetta hanno realizzato il progetto Orto Matto. Siamo nei terreni
Mimiani, dove la biodiversità riesce a dare il meglio di sé e la natura è in
grado di conservarsi a lungo, sarebbe da dire oltre i tempi dell’ingiustizia,
se è vero come lo è che, almeno qui, dove gli ulivi vivono oltre mille anni la
mafia ha dovuto cedere il posto alla bontà. Si piantano ortaggi e si allevano
capre, pecore, mucche e suini. Tutta l’operosità è affidata alle preziose mani
degli assistiti dall’Asp2 e ai minori stranieri non accompagnati. Dalla semina
alla cura delle coltivazioni, fino al raccolto e alla vendita nei mercati di
Campagna Amica. La prepotenza ha dovuto cedere il passo alla tenerezza degli
ultimi.
LA DISABILITÀ DIVENTA
INCLUSIONE
Lazio – Sara Nardini
Nel cuore di Viterbo la piazza include, raccoglie e
accoglie. La campagna diventa una delle piazze della città ne adotta la
missione e diventa ospitale per tutti. Qui c’è una vitalità brulicante e
miracolosa: il parco agricolo diventa il crocevia, il punto di incontro di
umanità variamente sensibili. Le disabilità e le fragilità diventano nuove
potenzialità attraverso la terapia assistita con animali, tirocini, centri
estivi, ippici e cinofili. Un luogo inclusivo dove svolgere percorsi
riabilitativi. Agriland è il luogo dove la natura, instaura un dialogo senza
riserve, favorendo l’armonia e il benessere. Si entra fragili si diventa
operosi e ci si lascia avvolgere dalla campagna e dalla sua antica capacità
stimolante, e miracolosamente la vita riparte.
IL RISCATTO È NELLA DIGNITÀ DELLA CAMPAGNA
Piemonte – Simone Pautasso
Si parte dalla terra e da quella sua incredibile capacità
che ha sempre dimostrato di saper dare incondizionatamente, accade così in
questa cascina torinese, che fa scuola di umanità ed è stata il punto di svolta
per quanti la vita aveva lasciato indietro. Simone accoglie tutti, dagli asili nido
agli anziani, dagli incontenibili e vivaci bambini che vogliono imparare le
regole della natura e le basi dell’agricoltura a chi ha fragilità di ogni
genere. Sono donne, ragazzi, ‘nonni’ in una condizione di svantaggio, o vittime
di tratta, richiedenti asilo, che però qui non si sentono secondi a nessuno. In
questo fazzoletto di terra si coltivano saperi, sapori e umanità. Si tracciano
solchi profondi alla ricerca delle potenzialità inespresse di ognuno e si
producono cibi meravigliosi.
CATEGORIA CAMPAGNA
AMICA
IL PRIMO FORMAGGIO
D’ASINA CON L’AIUTO DI ARLECCHINO
Lombardia – Leonardo Belotti
Dire formaggio d’asina è come parlare dei miracoli. Basti
pensare che per una piccolissima caciottina servirebbero centinaia di euro di
latte. E’ talmente esigua la quantità di latte d’asina, come è ridotto il
periodo di lattazione dell’animale, che la strada del formaggio diventa
impraticabile. Non in Val Brembana, non sui pascoli di Arlecchino. Già, perché
proprio qui, abitava la nota maschera di Carnevale che dà il nome a uno di
questi formaggi, realizzato, appunto, con latte d’asina, di capra e di mucca.
L’altro è invece il formaggio dei Tasso, la nota famiglia di qua, da cui
discende Torquato, fatto solo con latte d’asina e di capra. Questi due
formaggi, che nascono dai pascoli d’alta montagna incontaminati, offrendo alle
asine solo erba e fieno della valle, si miscelano al latte delle capre e delle
mucche dei pastori che collaborano con Leonardo. Chi avrebbe mai pensato che le
incredibili proprietà del latte d’asina sarebbero andate in stagionatura.
Questo formaggio ha dell’incredibile.
ARRIVA LA MORINGA, IL SUPERFOOD CONTADINO
Toscana – Francois Desire Yikinboula Bazie
La Moringa, il Superfood che in tanti cercano somiglia
all’acacia, ma è tutta un’altra cosa. Per trovarla Francois è tornato nel suo
Burkina Faso, ha selezionato i semi migliori, li ha piantati in Toscana e ha
realizzato il sogno di essere il primo produttore italiano di Moringa. Siamo
sulle colline delle Alpi Apuane, in Candia, dove Francois, ha preso in mano
un’azienda abbandonata. I terreni e il clima sono quelli giusti. La piantagione
è riuscita e oggi ‘Incandia Bio’ è l’unico paradiso in Italia dove trovarla. I
suoi benefici sono noti: dal benessere umano a quello dell’impiego per depurare
l’acqua. Della moringa si usano bacche, fiori e radici. Si produce l’olio e le
sue foglie sono un vero ortaggio per condire pasta, insalate, bruschette e ogni
tipo di piatto. Si combina con qualunque prodotto vegetale e diventa bevanda, o
frittelle o condimento dal sapore intenso e avvolgente. Inoltre viene
trasformato in laboratorio, diventando integratore alimentare per un impiego
farmaceutico.
COCCOLE CONTADINE PER FUTURE MAMME
Liguria – Andrea Calabria
Benvenuti nel fantastico mondo della lavanda. Attorno a
questa pianta meravigliosa si sprigionano aromi, idee, coccole e attenzioni
tutte rivolte alle donne in attesa. Ci si prende cura di loro in uno dei
momenti più impegnativi e coinvolgenti della vita. Trasformando la naturale
tensione corporea in fantastici momenti di distensione e relax. Sono le magie
di madre natura, ma anche le dolci mani e premure di Andrea che ha trasformato
l’impresa agricola in un vero centro di benessere naturale. Siamo nell’alta Val
di Vara, il Liguria. Grazie a quello che avviene qui, con l’ausilio dei
diffusori dell’olio essenziale di lavanda, si partecipa a progetti di
aromaterapia nei reparti di pediatria degli ospedali. Mentre in azienda ci si
vuole prendere cura della donna già dai primi mesi della gravidanza. Percorsi
sensoriali quindi: Il tatto, la vista, l’olfatto. I piedi nudi che rimandano a
una dimensione infantile e naturale. Il legno, i sassi, l’acqua fredda e calda
che, alternata, favorisce la circolazione. E poi un mondo di coccole e di
massaggi per le future mamme.
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