Grandi e piccoli imprenditori agricoltori sono scesi in piazza
ieri a Bari per la prima manifestazione promossa dal Movimento nazionale per
l'agricoltura, nuova realtà nel mondo delle rappresentanze agricole nata in
Puglia un mese fa sull'onda delle perplessità scatenate dall'applicazione della
legge 199 del 2016, quella in contrasto al caporalato.
I partecipanti alla manifestazione lamentano le ricadute di
alcuni aspetti della Legge contro il Caporalato, in quanto essa può comportare,
secondo quanto dichiarato da Giacomo Sgobba, vicepresidente del Movimento
nazionale per l'agricoltura: "La cosiddetta responsabilità penale per
conto terzi. Nel momento in cui le campagne di raccolta entreranno nel vivo, il
titolare dell'azienda agricola non sarà nella possibilità di controllare tutti
i dipendenti. Se uno di loro si macchiasse di reati, nello specifico di
sfruttamento della manodopera, a risponderne indirettamente sarebbe anche il
titolare dell'impresa agricola".
Il movimento presieduto da Filippo Dipinto, che già associa
oltre 1.500 imprese agricole per circa 200mila lavoratori impegnati durante le
varie campagne, richiede infatti “lo stop immediato all'automatismo della
responsabilità penale dei titolari delle aziende agricole anche per lievi
infrazioni e l'identificazioni degli stessi con il reato di caporalato; la
modifica della legge nella parte in cui prevede la responsabilità penale dei
titolari delle aziende e degli imprenditori agricoli che non devono essere
paragonati a criminali organizzati; l'abolizione del controllo giudiziario
dell'azienda presso cui il lavoratore era stato assunto in condizioni di sfruttamento”.
Tra le lamentele, anche quelle riguardanti gli accordi
provinciali sui salari che porterebbero il costo di un lavoratore agricolo a
pesare più del doppio, per le imprese pugliesi, rispetto a quelle operanti al
Nord Italia. Il Prefetto di Bari ha trasmesso le istanze degli agricoltori agli
organi competenti.
Nel frattempo, sono già mille i licenziamenti nelle
campagne, ma altre decine di migliaia di posti sono a rischio
Sgobba conclude: "Abbiamo bisogno di più flessibilità
per il settore agricolo e chiediamo un tavolo di concertazione su questi
temi".In realtà le richieste del Movimento per l'agricoltura sono già
arrivate nei palazzi romani. Il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri (Gruppo
Conservatori e riformisti) ha presentato una mozione – sottoscritta da 32
parlamentari – per modificare la legge di contrasto al caporalato. “Il 19
aprile nella Sala Nassirya del Senato ci sarà un convegno organizzato dai
firmatari di questa mozione – conclude Sgobba – Abbiamo trovato chi si sta ascoltando
in maniera puntuale, la speranza è di verde calendarizzata al più presto questa
discussione nei lavori di Palazzo Madama”.
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