Nei giorni scorsi, Confagricoltura Cuneo ha denunciato
problemi nella compilazione delle domande della PAC .In pratica la novità 2017
sta nel fatto che occorre presentare la "Domanda grafica", a
differenza di quella classica detta "alfanumerica".
La versione grafica prevede la scomposizione dei terreni
dell'azienda non più in particelle catastali, ma in isole, vale a dire gruppi
di mappali, tra loro contigui, che vanno a formare un insieme uniforme.
Inoltre, la "domanda grafica" permette una lavorazione dei piani di
coltivazione direttamente sulle foto aeree, mentre, in precedenza, essa
avveniva utilizzando le foto aeree come semplice base di riferimento, ma
lavorando su schemi alfanumerici .
A proposito di burocrazia, allargando il discorso, abbiamo
chiesto un'opinione a Francesco Donati, presidente federazione nazionale di
prodotto frutta fresca per Confagricoltura.
"Quello che riportano i colleghi è vero - commenta
Donati - e forse, in certe situazioni, è anche peggio. Purtroppo Stato e
Regioni non si parlano né si confrontano. Nei mesi scorsi, insieme a una
delegazione di Confagricoltura Ravenna abbiamo compiuto una missione nei Paesi
Bassi. Eravamo nella zona di Amsterdam e abbiamo parlato con degli imprenditori
agricoli. Ci hanno spiegato che le domande sono semplici al punto che se le
possono fare direttamente da casa propria, davanti al proprio computer. E se
uno sbaglia qualcosa, per esempio la particella del terreno, l'incrocio delle
banche dati permette di segnalare subito l'errore. Tutto è molto semplice e non
servono quasi mai intermediari".
Il problema della burocrazia è un nodo ricorrente, in
Italia. E' grave quanto le crisi di mercato, anche perché, ogni tanto, i prezzi
si alzano, mentre la burocrazia peggiora sempre o rimane colpevolmente costante.
Di certo manca in Italia la cultura del voler semplificare, di fare le cose
immediate, del rendere tutto accessibile a tutti.
"Un altro aspetto che mi ha colpito dell'esperienza nei
Paesi Bassi - aggiunge Donati - è quanto riportato da un imprenditore. Lui ci
ha detto che neppure ci pensava a chiedere contributi della Pac. Ha spiegato
che la sua è un'impresa che deve stare sul mercato, che è in grado di capire
come fare profitto, dove, con quale qualità presentarsi ai clienti, etc. Il
resto non conta".
Donati afferma che "la contribuzione Pac la riserverei
quasi esclusivamente alle imprese di nuovo insediamento. Dare 24 euro
all'ettaro alle aziende ortofrutticole è una presa in giro, una sottospecie di
carità che non serve a nulla. Nella provincia di Olanda settentrionale, quella
di Amsterdam, appunto, abbiamo visitato aziende tecnologicamente avanzate per
la produzione di pomodori, melanzane, peperoni, cetrioli. Onestamente, in
Italia credo vi siano ben poche realtà simili. Là, invece, è una consuetudine
ed è per questo che i Paesi Bassi sono anche grandi esportatori, oltre che
produttori per il proprio mercato interno".
Autore: Cristiano Riciputi
Fonte: www.freshplaza.it
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