
In un Paese come l’Italia che importa più di 2 pesci su 3
nei territori interessati dal fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio
di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante,
prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy
proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli
allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle
barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il
consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone
l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze
sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro
meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17
(Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale),
oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma si può
anche rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del
pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna
Amica.
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