«A tutt’oggi non si può parlare di voucher, ma della
revisione di una disciplina che, in vigore già dal 2017, si è dimostrata
inadeguata e poco flessibile rispetto alle esigenze delle aziende agricole in
riferimento a quelle situazioni di lavoro occasionali e discontinue, ma che in
agricoltura sono ricorrenti». È il commento di Cristiano Fini, presidente di
Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna a seguito della Legge di
conversione del Decreto Dignità che è intervenuta anche sulle prestazioni
occasionali.
Strumento più immediato «Cia ha presentato nell’ultimo
periodo numerosi emendamenti con l’obiettivo di ripristinare il tradizionale
sistema dei voucher – spiega Fini -perché le esigenze delle aziende agricole,
anche in considerazione delle nuove campagne di raccolta, sono quelle di avere
uno strumento semplice e immediato per agevolare il lavoro occasionale e allo
stesso tempo combattere l’illegalità». Tuttavia la Confederazione riconosce che
sono stati fatti piccoli passi, in particolare riferimento all’estensione
dell’arco temporale da 3 a 10 giorni, «ma siamo ancora lontani dall’obiettivo e
certamente non possiamo dirci pienamente soddisfatti. Poi – conclude Fini riferendosi
ai voucher – così come sono stati impostati non verranno utilizzati dagli
agricoltori».
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