Vento, siccità, forti piogge, sbalzi di temperatura. L'uva
da tavola è messa a dura prova dal clima e, dopo un avvio di campagna promettente,
nella seconda metà di agosto sono emersi problemi di tenuta. Ad allarmare i
produttori è soprattutto il cracking, la spaccatura degli acini, capace di
compromettere la qualità dei grappoli. Un fenomeno fitopatologico che sta
colpendo in Sicilia, soprattutto nell'areale di Mazzarrone, tanto che il Comune
della provincia di Catania ha richiesto alla Regione il riconoscimento dello
stato di calamità.
Le giornate estive molto calde e secche, intercalate da
precipitazioni, hanno determinato il danno che, secondo quanto segnalato
dall’Amministrazione comunale, sta interessando l’80% delle produzioni di uva
da tavola del Consorzio Igp. "Ci appelliamo alla sensibilità del governo
regionale - spiega il sindaco Giovanni Spata - Le coltivazioni di uva erano state
già flagellate dai forti venti, con la ricomparsa del cracking la misura è
colma".
Anche la Puglia non è esente da problemi. L'uva da tavola
deve fare i conti con il maltempo: i violenti temporali della seconda metà di
agosto, uniti a trombe d'aria e grandinate, stanno mettendo a dura prova i
vigneti, in particolar modo tra le province di Taranto e Bari, rendendoli
impraticabili.
Con la perturbazione dell'ultimo fine settimana lungo tutto
lo Stivale si sono registrate grandinate a macchia di leopardo, con fenomeni
particolarmente consistenti in Trentino, Romagna e Lazio. In Sardegna, invece,
si è registrato il mese di agosto più piovoso degli ultimi cento anni. Il
risultato? Terreni allagati e frutti rovinati dalla troppa acqua e dalla
grandine.
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