L’attività agrituristica può essere svolta esclusivamente da
coloro che rivestono già la qualifica di imprenditori agricoli e quindi in
connessione con la coltivazione del fondo, l’allevamento di animali, la
silvicoltura. Vediamo, adesso, quali adempimenti burocratici sono necessari per
aprire un agriturismo.
I riferimenti normativi sono rappresentati dalla legge
quadro n. 96 del 2006 e dalle diverse leggi regionali approvate a livello
territoriale, tenendo conto delle specificità delle differenti aree. Per quanto
riguarda la classificazione, punto di riferimento è rappresentato dal decreto
del ministero delle Politiche Agricole del 13 febbraio del 2013 che prevede,
così come sancito per gli alberghi, una suddivisione in cinque categorie,
ciascuna rappresentata da un numero di soli che varia appunto da uno a cinque,
in base agli standard di qualità concernenti la struttura ed i servizi offerti.
Punto di partenza è costituito dalla comunicazione di inizio
attività, la Scia, da presentare al Comune territorialmente competente. Ma
prima di giungere a tale passaggio, occorre provvedere ad altri adempimenti.
Dal punto di vista burocratico, l’imprenditore agricolo è chiamato ad ottenere
il certificato di abilitazione all’esercizio dell’attività agrituristica,
secondo quanto disposto dalle singole normative regionali in tema di
organizzazione dei corsi di formazione.
Sotto il profilo strutturale ed igienico – sanitario,
innanzitutto occorre ottenere dalla competente Asl l’autorizzazione sanitaria
relativamente ai locali destinati all’accoglienza e a quelli riservati al
trattamento di generi alimentari, questi ultimi, ricordiamo, provenienti in
prevalenza dall’attività agricola principale. Inoltre, necessita dotarsi del
piano aziendale di autocontrollo igienico – sanitario per il trattamento dei
generi alimentari nel caso in cui si scelga di procedere con la trasformazione
degli stessi. E ancora, l’eventuale personale adibito al trattamento dei generi
alimentari deve essere in possesso di idonea abilitazione sanitaria per lo
svolgimento di tale compito.
Durante il corso della gestione, l’imprenditore deve
registrare gli ospiti che soggiornano presso la struttura, in adempimento di
quanto disposto dalle leggi di pubblica sicurezza, e trasmettere, entro il 31
ottobre di ogni anno, una dichiarazione relativa alle tariffe massime applicate
nei periodi di bassa ed alta stagione. L’attività agrituristica può svolgersi
365 giorni all’anno oppure, previa comunicazione al Comune competente, per
periodi limitati di tempo.
Articolo di Antonio Longo
Nessun commento:
Posta un commento