l'audizione di oggi ha l'obiettivo di fare il punto
sull'emergenza Xylella, al centro dell'attenzione politica ormai da diversi
anni, e sul quadro degli interventi da mettere in atto per farvi fronte, anche
in considerazione del fatto che ogni ulteriore ritardo è destinato a rendere
irreparabile il danno al settore olivicolo italiano ed al patrimonio
paesaggistico di inestimabile valore delle Province di Lecce, Brindisi e
Taranto.
Sin dai primissimi giorni successivi al mio insediamento
come Ministro delle politiche agricole, mi sono infatti dovuto confrontare con
un emergenza fitosanitaria senza precedenti per il nostro Paese, anche perché
la mancata attuazione delle prescrizioni emanate dalla Commissione europea,
pone l'Italia a rischio di sanzioni, avendo la stessa Commissione avviato da
tempo una procedura di infrazione.
A fronte della mancata applicazione delle misure
obbligatorie previste dalla Decisione di esecuzione (UE) 2015/789, più volte
modificata e integrata, la Commissione europea ha infatti promosso una
procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese (la n. 2174 del 2015),
che ha portato al deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia (decisione
del 16 maggio 2018).
Nello specifico, viene contestato all'Italia l'inosservanza
dei seguenti obblighi:
- garantire nella
zona di contenimento la rimozione immediata di almeno tutte le piante risultate
infette da Xylella fastidiosa site nei primi 20 km di zona infetta;
- garantire, sia
nella zona di contenimento sia nella zona, il campionamento e l'analisi delle
piante ospiti nel raggio di 100 m intorno alle piante risultate infette, nel
rispetto della norma internazionale per le misure fitosanitarie, nonché il
monitoraggio mediante ispezioni annuali effettuate nel momento più opportuno
dell'anno;
- intervenire
immediatamente per impedire la diffusione di Xylella fastidiosa, e mancato
rispetto degli obblighi specifici di cui alla decisione (UE) 2015/789 relativi
alle rispettive zone colpite, che hanno permesso l'ulteriore diffusione della
malattia.
Per queste ragioni, sull'emergenza Xylella ho più volte
incontrato il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare
Vytenis Andriukaitis e mi sono recato personalmente nelle zone colpite,
incontrando agricoltori, cittadini e rappresentanti della Società civile, che
chiedono di essere aiutati a gestire l'emergenza.
In questo modo, mi sono immediatamente reso conto della
necessità di un cambio di passo rispetto alle azioni messe in campo in passato,
cambio di passo che si potrà realizzare solo condividendo con il territorio le
iniziative da attuare.
Ho quindi deciso la costituzione di un gruppo di lavoro in
cui fossero rappresentati i maggiori esperti della materia, i rappresentanti
del territorio e delle istituzioni coinvolte, e ne ho affidato la
responsabilità al mio Capo di Gabinetto.
Il Gruppo di lavoro, che ha organizzato anche numerose
audizioni dei vari portatori di interesse, ha elaborato un nuovo programma di
intervento, che intendo sottoporre all'attenzione della Commissione europea,
del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni, anche perché le azioni da
attuare riguardano l'intero territorio nazionale e il recente ritrovamento di
Xylella sul Monte Argentario ne è purtroppo un'ulteriore testimonianza.
Come sapete, il primo ritrovamento di "Xylella in
Puglia" risale al maggio 2013, dopo che alcuni olivicoltori della zona di
Gallipoli (LE) evidenziarono una strana sintomatologia nelle piante di olivo
descrivibile come un disseccamento.
Ad oggi, seguendo gli ultimi dati di monitoraggio
disponibili, l'espansione dell'infezione è giunta fino ai Comuni a sud di Bari,
il che rende necessaria una più incisiva azione pubblica e coordinata tra le
varie Istituzioni coinvolte.
La Xylella ha modificato profondamente la filiera dell'olivicoltura
pugliese in termini economici, spaziali e tecnico-agronomici. Un intervento
organico deve quindi essere previsto, al fine di assicurare la sopravvivenza al
settore e lo sviluppo del territorio.
Il nuovo Piano d'azione ha come obiettivo l'individuazione
di una politica organica per contrastare l'espansione della Xylella,
perseguendo tutte le azioni necessarie per il ripristino e il rilancio della
coltura olivicola e dell'economia agricola del territorio interessato.
Il piano persegue essenzialmente tre finalità:
a) innanzitutto,
contrastare la gravità dell'epidemia in atto, limitare l'enorme rischio
potenziale di espansione in altre regioni del Paese (e conseguentemente la
responsabilità verso terzi), dei danni già prodotti o imminenti sul territorio,
attuando l'inevitabile e necessaria applicazione delle misure di contenimento e
intervenendo più tempestivamente ed in modo più efficace di quanto fatto
sinora. Si tratta di un aspetto particolarmente rilevante, anche alla luce del
recente ritrovamento in Toscana, anche se in quest'ultimo caso il ceppo è
differente da quello pugliese;
b) attuare uno
stretto ed efficace coordinamento delle istituzioni/forze/enti chiamati a
gestire le azioni di contrasto sul territorio a tutti i livelli (nazionale,
regionale, provinciale, comunale) e con diverse funzioni: legislative,
amministrative/gestionali, di prevenzione, controllo, di informazione, ricerca,
etc.
c) incrementare le
risorse finanziarie destinate a questi scopi, reperendo finanziamenti
aggiuntivi attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, e il bilancio
dell'Unione europea, oltre a potenziare le sinergie con i fondi già impiegati
dalla Regione Puglia.
Come detto, il Piano è il risultato di un processo che ha coinvolto
tutti i più rilevanti stakeholders e si snoda attraverso i seguenti interventi:
1. la lotta ai
vettori assume un'importanza prioritaria e privilegia misure fitosanitarie di
natura agronomica e fitoiatrica a basso impatto ambientale;
2. Il piano di
monitoraggio include un programma di ispezioni e campionamenti, sia in zone
demarcate sia in zone indenni, facendo riferimento alle indicazioni
comunitarie. Un monitoraggio capillare è previsto nelle aree demarcate della
Regione Puglia, nella zona di contenimento e nella zona cuscinetto; ad ogni
modo, il monitoraggio interessa l'intero territorio nazionale.
L'attività di monitoraggio, diagnosi e prevenzione non può
prescindere da un potenziamento della rete di laboratori di analisi certificati
sul territorio nazionale.
Il piano di monitoraggio include un programma di ispezioni e
campionamenti, sia in zone demarcate che in zone indenni, facendo riferimento
alle indicazioni contenute nella diverse Decisioni comunitarie di esecuzione
(n. 2015/789, modificata dalla Decisione UE 2017/2352). L'ispezione e il
campionamento sui territori regionali va effettuata dagli ispettori
fitosanitari e dagli agenti fitosanitari o da personale tecnico adeguatamente
formato e specificamente incaricato dal Servizio Fitosanitario Regionale. Le
ispezioni dovranno includere anche le strutture vivaistiche.
3. La ricerca ha
svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nello studio di tutti i
fattori dell'epidemia. I gravissimi danni economici potenziali o già subiti dal
comparto olivicolo e vivaistico, nonché le necessità del rilancio di nuove
attività agricole, così come la necessità impellente di ricostituire il
paesaggio nelle aree infette, impongono di ridefinire le priorità ed avviare
nuovi programmi di ricerca per trovare soluzioni utili al vivaismo ed alla
individuazione di colture alternative con funzione al contempo produttiva e di
presidio paesaggistico.
4. Il ripristino
del potenziale produttivo nelle aree colpite rappresenta una delle priorità del
Piano, perseguita con molteplici forme di sostegno e di adeguamento normativo
per rispondere in modo più mirato ai bisogni degli operatori, rientrano in
questa categoria le seguenti azioni:
- Snellimento delle
procedure di eradicazione delle piante infette, anche al fine di assicurare il
rispetto dei tempi imposti dalle pertinenti disposizioni comunitarie (a questo
proposito, comunico che è in fase di definizione una proposta normativa da
sottoporre all'esame parlamentare)
- Rimozione delle
piante danneggiate da Xylella fastidiosa nella zona infetta in quanto
condizione essenziale per procedere ad una ricostituzione o ad una
reingegnerizzazione del patrimonio produttivo locale
- Classificazione
delle aree interessate per vocazione e potenzialità produttive, azione che
potrà rappresentare un supporto decisionale decisivo per le imprese e la
pubblica amministrazione
- Sostegno delle
riconversioni verso cultivar resistenti di olivo e finanziamento dell'espianto
e del reimpianto per investimenti produttivi in azienda, favorendo soprattutto
i territori che da più tempo sono stati colpiti e privilegiando le aziende più
piccole e quelle il cui reddito dipende in misura maggiore dall'olivicoltura
- Riconversione
verso altre colture, presenti in passato e sostituite nel tempo, anche al fine
di diversificare il paesaggio agrario e aumentare la biodiversità nel
territorio (es. viticoltura, forestazione, ecc.). Per tale aspetto potremmo
incidere con una specifica finalizzazione del c.d. Piano Invasi.
- Salvaguardia
degli olivi monumentali, per i quali si rendono necessari interventi che
promuovano la pratica dell'innesto con varietà resistenti. Gli ulivi secolari e
quelli monumentali sono elementi di assoluto valore paesaggistico che
definiscono e caratterizzano senza dubbio l'identità del territorio pugliese.
Ad essi va riconosciuta, oltre alla innegabile funzione produttiva e
paesaggistica, anche quella di difesa ecologica e idrogeologica dei suoli
- Il sostegno del
reddito delle aziende agricole nella fase di transizioni ai nuovi impianti per
un anno successivo all'impianto, attraverso la decontribuzione dei costi
previdenziali, la sospensione per uno o più anni delle scadenze dei mutui e
l'attivazione del Fondo garanzie ISMEA per favorire l'accesso al credito
- Un sostegno
specifico per le aziende vivaistiche ricadenti in area delimitata con due
finalità: 1) adeguamento strutturale per i controlli sanitari richiesti ai
vivai, che hanno causato un aumento dei costi di produzione; 2) agevolare il
loro trasferimento in aree indenni
- Ricomposizione
fondiaria attraverso la creazione di forme meno gravose (in termini di oneri
finanziari e procedurali), favorendo in particolare le Associazioni Fondiarie,
la cui esperienza ha prodotto risultati incoraggianti in altre Regioni italiane
(Piemonte, Liguria, Friuli Venezia-Giulia).
5. Il rilancio
dell'economia rurale nelle aree danneggiate, con un'ottica che guardi ai legami
tra agricoltura e resto del territorio e le forti connessioni intersettoriali
della filiera olivicola con il territorio e il paesaggio. Con questo obiettivo,
il piano prevede:
- una serie di
iniziative che valorizzino le produzioni locali, il potenziamento delle
Organizzazioni di Produttori e forme più avanzate di cooperazione orizzontale e
verticale lungo la filiera, in modo particolare attraverso il sostegno
all'ammodernamento degli impianti di molitura
- una maggiore
diffusione di attività integrative, tramite misure di sostegno agli
investimenti per la diversificazione
- interventi di
recupero del paesaggio (in particolare nella Piana degli ulivi monumentali),
privilegiando in assoluto la salvaguardia degli olivi monumentali, ma anche
attraverso iniziative associate di piccoli proprietari, forme di recupero di
terreni da parte di giovani per attività culturali e ricreative, iniziative di
forestazione su terreni marginali, uso collettivo di terreni comunali, etc.
- Inoltre, proprio
a testimonianza della fortissima vocazione agricola dell'area colpita dal
batterio, che vogliamo supportare e rilanciare, proprio pochi giorni fa il
Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino ha concluso la raccolta di
manifestazioni di interesse per un Contratto di distretto con numeri che
parlano da soli: 608 imprese che vogliono investire oltre 360 milioni di euro
su 13.750 ettari di superficie. A questa voglia di ripartire vogliamo dare
risposte concrete anche attraverso le nuove risorse garantite dal Fondo
sviluppo e coesione, perché la Xylella si combatte anche e soprattutto
sostenendo il territorio interessato.
6. Il Piano di
comunicazione. L'attuazione del piano dovrà essere preceduta e accompagnata da
una serie di azioni comunicative preventivamente condivise a tutti i livelli,
dirette a Istituzioni, cittadini, imprese pubbliche e private, agricoltori,
rappresentanti del mondo ambientale e della società civile, con l'obiettivo di
portare a conoscenza di tutti l'effettiva gravità della Xylella, del rischio
della sua diffusione, degli aspetti tecnici dell'epidemia, degli obblighi e
delle prescrizioni di legge, non solo per operatori del comparto olivicolo.
7. Le Risorse
finanziarie. Per la realizzazione delle attività sinteticamente descritte, come
detto è stato necessario reperire ulteriori risorse, attivate attraverso il
Fondo sviluppo e coesione, che si aggiungono e integrano le risorse già previste
dalla Regione Puglia.
Inoltre, nell'ambito del nuovo quadro normativo di riordino
del Servizio fitosanitario nazionale, dovrà essere prevista la costituzione di
una dotazione finanziaria permanente per le azioni di immediata urgenza in
relazione agli organismi nocivi e alla gestione delle emergenze fitosanitarie,
così come un apposito stanziamento del fondo di solidarietà nazionale di cui al
D.lgs. 102/2004.
Le risorse aggiuntive attivate attraverso il Fondo Sviluppo
e Coesione (FSC), in accordo con la Regione Puglia (la quale interviene
soprattutto attraverso il proprio Programma di sviluppo rurale), saranno
destinate prioritariamente ad interventi volti al rilancio dell'economia
agricola e rurale della zona maggiormente colpita.
L'allocazione delle risorse FSC verrà predisposta da
apposito e successivo protocollo d'intesa tra il Ministro e il Presidente della
Regione Puglia, nell'ambito del quale saranno altresì previste le risorse per
le esigenze relative alla filiera vivaistica.
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