Al Mise l'intervento del presidente nazionale Scanavino. Sul
tavolo anche i cinque punti per mettere in sicurezza il Paese
Gli Agricoltori Italiani non possono assolutamente restare
fuori dal giro delle opportunità di sviluppo e innovazione. Va data anche a
loro la chance di usufruire dei vantaggi di Industria 4.0 e proponiamo di farlo
attraverso il credito d’imposta. Il presidente nazionale di Cia, Dino
Scanavino, è intervenuto all’incontro che si è tenuto al Mise, tra Pmi e
vicepremier Di Maio, illustrando quella che è da tempo una missione di Cia, con
al centro innovazione e sostenibilità per l’agricoltura italiana, tramite una
chiara e concreta pianificazione. Cia-Agricoltori Italiani guarda, infatti, ad
un più ampio progetto che favorisca reti d’impresa territoriali, in un’ottica
di sistema integrato su misura.
“Serve che si lavori per rilanciare i sistemi produttivi
anche delle aree interne del Paese, mettendo in sinergia -ha spiegato
Scanavino- agricoltura, commercio, logistica, turismo, enti locali e
cittadini”. Questo, del resto, è anche uno dei cinque punti del progetto di
manutenzione infrastrutturale del territorio nazionale che Cia ha presentato
recentemente nella sua Assemblea nazionale a Roma.
“Il nostro appello in cinque mosse -ha commentato Scanavino-
è quello che io definisco un atto storico. Chiediamo un intervento
straordinario di tutela, manutenzione e gestione sostenibile del Paese,
recuperando gli enormi ritardi infrastrutturali e puntando sulla centralità
dell’agricoltura”.
Per Cia-Agricoltori Italiani serve un reale cambio di
marcia, prevenzione e non più emergenza. Un vero e proprio piano economico per
il Paese che, partendo dalle aree interne con azioni e interventi di messa in
sicurezza dei territori più a rischio, si sviluppi con una visione di
programmazione e valorizzazione economica, attuando reali politiche di
governance del territorio.
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