La proposta del Mipaaf va a sostegno della linea
vacca-vitello e ai vitelli a carne bianca. Dovrà ora essere approvata dalle
Regioni e notificata a Bruxelles entro il primo agosto.
La declinazione nazionale della
Pac conferma l’impianto sugli aiuti accoppiati e
introduce qualche modifica per sostenere la
zootecnia, aprendo
al sostegno della linea vacca-vitello e
ai vitelli a carne bianca. La proposta avanzata dal ministero delle
Politiche agricole dovrà essere condivisa e approvata fra le Regioni, prima
dell’appuntamento della Conferenza Stato-Regioni, in programma il 21 luglio
prossimo.
Raggiunta
l’intesa, la posizione italiana dovrà essere notificata a Bruxellesentro la scadenza del primo agosto. Le modifiche, in ogni caso, riguardano per ora
essenzialmente i comparti a rischio declino, come raccomanda l’Unione europea e questo
potrebbe incontrare il malumore di alcune Regioni del Sud, che potrebbero
vedersi sacrificare le proprie posizioni a vantaggio del settore zootecnico, in
forte difficoltà.
Il
disegno avanzato dal Mipaaf mette a disposizione per il 2016 423,6 milioni di euro, per il 2017 417,9 milioni, per il 2018 412,7 milioni e
per il 2019 407,5 milioni. Alla zootecnia è
stato destinato quasi il 50% del plafond degli aiuti
accoppiati, ai
seminativi il 34% e il 16% alle colture permanenti.
Per il settore lattiero non
è stato previsto alcun aumento di budget, ma è stato proposto un aggiustamento dei parametri di accesso. Si mantengono i criteri qualitativi adottati nel
2015 (fatto salvo quanto diversamente stabilito da disciplinari di produzione
di cui al regolamento UE n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti
agricoli e alimentari) e, in alternativa, si prevede di accedere agli aiuti se
i capi sono iscritti ai libri genealogici o registri anagrafici come razze da
latte. Questo per evitare di escludere la montagna dal premio latte. Per le vacche da latte si
parla di una dote di 71,3 milioni di euro al
2019 (partendo da 75,1 milioni del 2015) e di 9,4 milioni di euro per gli
animali in montagna.
Nel
segmento della carne bovina, al fine di sostenere la filiera italiana della
linea “vacca-vitello” il Mipaaf ipotizza un premio alle vacche nutrici
non iscritte ai libri genealogici o registri anagrafici, così da incentivare la produzione di vitelli da
ingrasso nati in Italia. La condizione è che siano fecondate da tori di razze
da carne. Il premio previsto è digradante dai 40,7 milioni del 2015 ai 38,7 del
2019. L’impatto stimato è di 25 milioni di euro aggiuntivi dal 2017.
È stato
disposto anche un premio per la macellazione
dei vitelli a carne bianca di età compresa tra 6 e 12 mesi, per i quali sono stati messi a disposizione 5
milioni di euro aggiuntivi nel 2017.
Sono state
ipotizzate anche modifiche di minore impatto per i premi alla macellazione dei
vitelli tra 12 e 24 mesi ed il premio per la partecipazione al piano di
eradicazione dell’Ibr, la rinotracheite infettiva bovina.
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