E' quanto emerge dalle stime del Polo
distrettuale del Centro Sud e dall'Organismo interprofessionale del pomodoro
del Nord, che ipotizzano un calo produttivo del 6%
Si produrrà meno pomodoro da industria in
Italia nella campagna 2016 (-6%) per via di minori investimenti per 4600 ettari
rispetto al 2015, concentrati soprattutto al Centro Sud, e rese che saranno
inferiori, per via di problemi fitosanitari che hanno colpito in tutti i
principali areali produttivi.
I dati sono quelli del Polo distrettuale del
pomodoro da industria del Centro Sud Italia e dell’Organismo interprofessionale
del pomodoro da industria Nord Italia, che nei giorni scorsi hanno completato
la stima delle superfici coltivate a pomodoro da industria per la campagna
2016.
Dallo scambio di informazioni tra i due
organismi, previsto dal protocollo di intesa firmato ad Expo alla presenza del
ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, è emerso che, nel 2016, in
Italia le superfici coltivate a pomodoro da industria sono pari a 68.640
ettari, con una riduzione di oltre il 6% rispetto al 2015, quando furono messi
a coltura 73.240 ettari.
Il calo dell’investimento – pari a circa 4600
ettari - si registra prevalentemente nel bacino del Centro-Sud Italia – con
particolare riguardo agli areali foggiano e casertano - che vede una riduzione
degli ettari investiti, rispetto al 2015, del 13,70%.
“La riduzione degli ettari messi a coltura
rispetto alla campagna precedente, in particolare nel bacino del Centro Sud, è
abbastanza in linea con quanto programmato dalle parti in sede di accordo di
campagna, tenendo conto anche delle difficoltà climatiche e fitosanitarie avute
ed evidenziate dal mondo agricolo. Il nostro ufficio studi sta comunque
attentamente monitorando i reali effetti che si avranno sulle rese produttive”.
È quanto dichiara il direttore generale dell’Associazione nazionale industriali
conserve alimentari vegetali, Giovanni De Angelis in riferimento alle stime
delle superfici coltivate a pomodoro da industria diffuse dal Polo Distrettuale
del pomodoro da industria del Centro Sud Italia e dall'Organismo
interprofessionale del pomodoro da industria Nord Italia.
Le superfici, invece, si mantengono più
stabili nel bacino del Nord, dove si è avuta una crescita degli ettari di
pomodoro biologico, che hanno raggiunto quasi il 5% del totale. Tali
coltivazioni, come noto, coprono aree di mercato diverse da quelle storicamente
presidiate dalle produzioni tradizionali.
Anche nell’area Centro Sud, si registra, nel
2016, un'altrettanto significativa ed importante produzione di pomodoro
biologico che ha interessato più del 6% degli ettari totali.
Le avversità climatiche e le importanti
problematiche fitosanitarie che, in modi e in tempi diversi, sembrano avere
interessato tutti i principali areali produttivi, fanno ipotizzare, come
evidenziato dai rappresentanti del mondo agricolo, una riduzione delle
produzioni superiore al 6%, anche in conseguenza ad un calo delle rese
produttive.
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