Agire in maniera tempestiva nella lotta al
brusone è essenziale per tutelare la produzione. In aiuto dei risicoltori
arrivano i satelliti
Le provincie di Milano, Pavia, Vercelli e
Novara producono il 90% del riso italiano e il 60% di quello europeo. Una
risorsa per l'agricoltura nostrana che però deve fare i conti con la minaccia
del brusone, il fungo che attacca le coltivazioni risicole e che ogni anno
minaccia le produzioni nazionali, essendo in grado di ridurre dal 30 al 70 per
cento il volume di riso raccolto.
Oltre alle buone pratiche agronomiche il
metodo più efficace per combattere la Pyricularia oryzae sono gli agrofarmaci.
Ma intervenire nel momento giusto è essenziale per fermare la diffusione del
microrganismo. Se una volta gli agricoltori si affidavano all'esperienza
personale, al meteo e a ciò che potevano vedere e toccare in campo, oggi un
aiuto arriva dallo spazio.
Il Servizio fitosanitario della Regione
Lombardia ha avviato una collaborazione con Ermes, il progetto europeo dedicato
alla risicoltura, che ha come obiettivo quello di supportare il lavoro degli
agricoltori fornendo informazioni provenienti da sensori in campo e sui
satelliti.
Intorno alla Terra ruota una costellazione di
satelliti che fotografa costantemente le campagne italiane ed europee. Queste
foto vengono elaborate, integrate con dati provenienti dalle centraline
meteorologiche e grazie a complessi modelli di calcolo prevedono i momenti in
cui il brusone si diffonde, mettendo l'agricoltore nelle condizioni di trattare
le colture tempestivamente con gli agrofarmaci.
“I satelliti servono per identificare le zone
coltivate a riso”, spiega Roberto
Confalonieri, professore dell'Università Statale di Milano e responsabile per
la parte di elaborazione dei modelli di analisi. “Nelle zone risicole usiamo i
dati meteorologici, come temperatura, umidità relativa, bagnatura fogliare e
altri per simulare il rischio di infezione da parte del brusone. I dati sono
relativi a celle di due chilometri per due".
Qual è la precisione con cui potete prevedere
il diffondersi del brusone?
“E' molto difficile dare una risposta a questa
domanda, noi definiamo un rischio, cioè la probabilità che il brusone, viste le
condizioni ambientali favorevoli, si diffonda. Ma i riscontri che ci arrivano
dai tecnici sul campo tuttavia confermano che le nostre previsioni sono
attendibili”.
Che tipo di alert inviate?
“Come Ermes non inviamo nessun alert, ma ogni
agricoltore può iscriverti sul sito e andare a vedere il livello di rischio
della sua zona. Regione Lombardia invece diffonde un bollettino basandosi sui
dati che forniamo loro. Cattolica Assicurazione invece fornisce un servizio di
alert via sms ai propri clienti”.
Se un risicoltore volesse ricevere gli alert
come deve fare?
“Per tutti gli agricoltori c'è il nostro sito
internet. E se l'azienda è in Lombardia può rivolgersi al Servizio
fitosanitario della regione”.
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