Consumare grassi più salutari per proteggere il cuore e
ridurre i rischi di morte prematura. A sostenerlo è lo studio presentato dalla
American Heart Association, secondo cui tale accortezza a tavola potrebbe
prevenire il decesso per patologie cardiache per oltre 1 milione di persone nel
mondo.
Secondo lo studio statunitense a gravare sull’incidenza
delle patologie a carico del cuore sarebbe lo scarso apporto di acidi grassi
polinsaturi, come quelli contenuti nelle noci, nella soia, in alcuni semi e nel
tofu. Come ha spiegato il Dr. Dariush Mozaffarian, autore dello studio, della
Tufts Friedman School of Nutrition Science and Policy:
In tutto il mondo i politici si concentrano sulla riduzione
dei grassi saturi.
Tuttavia abbiamo scoperto che vi sarebbe un impatto maggiore
sulle morti malattie cardiache se la priorità fosse quella di aumentare il
consumo di grassi polinsaturi in sostituzione di grassi saturi e carboidrati
raffinati, nonché di ridurre gli acidi grassi trans.
Tra i meriti principali riconosciuti agli acidi grassi
polinsaturi, presenti in buone quantità anche in alcuni pesci (ad esempio
salmone, trota, sgombro e sardine), quello di ridurre i livelli di colesterolo
cattivo, riducendo così i rischi di malattie cardiache e ictus. Il loro apporto
aiuterebbe inoltre l’organismo a soddisfare il fabbisogno di acidi grassi a
catena lunga.
Stando a quanto riportato dai ricercatori i decessi che
potrebbero essere prevenuti ogni anno consumando il corretto quantitativo di
acidi grassi polinsaturi è stimato in 711.900. Un numero ampiamente superiore a
quello, pur elevato, delle morti legate al consumo di grassi saturi (250.900) e
acidi grassi trans (537.200). Questi ultimi sono nello specifico quelli
contenuti nei cibi fritti, processati o cotti al forno.
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