Riparte il dibattito per la futura Pac (2020), ma nel
frattempo Paolo De Castro (vice presidente Commissione Agricoltura e sviluppo
rurale a livello europeo) pensa al decreto Omnibus, vale a dire la mini-riforma
di metà percorso dell'attuale Politica agricola comunitaria.
"Il commissario Phil Hogan - dice De Castro - ha
avviato la consultazione pubblica della Pac post 2020. E' un'ottima occasione
per raccogliere il parere degli agricoltori e dei cittadini. Quali cambiamenti
fare, che iniziative intraprendere, come rafforzare gli strumenti di riduzione
del rischio. Io mi aspetto grande partecipazione a livello europeo. Il
commissario ha anche dichiarato che entro l'estate terminerà la consultazione e
nell'autunno 2017 lancerà la comunicazione sulla Pac post 2020, cioè un
documento di indirizzo che, raccogliendo gli stimoli arrivati dalla
consultazione, e dai dibattiti in Parlamento, fornirà le prime linee guida
sulla futura Pac".
"Nel frattempo - continua l'europarlamentare - stiamo
costruendo, e qui ho un ruolo preciso in quanto relatore per la Comagri
(Commissione agricoltura e sviluppo rurale), la riforma di metà percorso della
Pac attuale, cioè il cosiddetto Regolamento Omnibus di cui io sono relatore.
Tale Regolamento non potrà smontare la riforma attuale, ma andremo all'insegna
della semplificazione delle procedure, della riduzione della burocrazia, del
rafforzamento degli strumenti di gestione dei rischi".
In questo caso, i tempi sono stretti: De Castro darà la sua
relazione alla Commissione agricoltura entro il mese di marzo. Entro maggio ci
saranno: confronto in Commissione, dibattito, emendamenti e voto. Entro luglio,
massimo settembre, il voto in plenaria e la definitiva attuazione. La riforma
di metà percorso della Pac avrà un carattere, più di altre volte, italiano.
"Questi i punti salienti - dice De Castro - della
proposta della Commissione che è molto interessante. Primi fra tutti, una
maggiore flessibilità e un allargamento degli strumenti di sostegno per i
giovani agricoltori. In secondo luogo, sullo sviluppo rurale, c'è la proposta
di ridurre dal 30 al 20% la soglia di calo di reddito entro la quale far
scattare le misure compensative e gli strumenti di fondi mutualistici e
stabilizzatori del reddito. Oggi scattano solo al 30% della perdita del reddito
aziendale, ma è una soglia troppo alta. Allo stesso modo, vogliamo fare la
stessa cosa anche per le assicurazioni, cioè far scattare gli strumenti
compensativi al 20% del danno, non più al 30%".
Sul delicatissimo tema delle assicurazioni, De Castro
sottolinea che "dobbiamo coordinare con le compagnie assicurative forme di
aggregazione per gestire il rischio in modo collettivo. E' anche la strada
intrapresa dal Farm Bill americano che ha tolto gli aiuti diretti sfruttando di
più le assicurazioni. Viviamo in un'epoca in cui la volatilità dei prezzi, le
crisi di mercato, ci fanno capire che per l'agricoltore oggi è più difficile
programmare. Quindi l'Italia deve rendere più fruibile tutti gli strumenti
mutualistici".
"Mi convince meno - conclude - la proposta di
semplificazione per individuare l'agricoltore attivo. Temo che si rischi di
andare verso un allentamento e un annacquamento, mentre in passato abbiamo
lottato, specie noi Italiani, affinché ci fossero dei criteri rigidi per
definire chi è agricoltore attivo e quindi chi ha diritto ad azioni di sostegno
e tutela".
Autore: Cristiano Riciputi
Copyright: www.freshplaza.it
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